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Cronaca Sport

Saviano contro l’Inter, perché lo scrittore ha lanciato l’accusa pesantissima (e inquietante)

Saviano contro l’Inter, perché lo scrittore ha lanciato l’accusa pesantissima (e inquietante). Il post pubblicato da Roberto Saviano ieri sera su Instagram, subito dopo il fischio finale di Bologna-Inter, ha scatenato un’ondata di reazioni forti e contrastanti. In una storia che mostra il gol decisivo segnato da Orsolini nei minuti finali, lo scrittore ha aggiunto una didascalia che non è passata inosservata: “Gooool!! Un gol contro la curva più ndranghetista del Paese, contro una società, l’Inter, che ha fatto della sua ambiguità con i clan la sua cifra”.

Un’accusa gravissima, lanciata con la consueta veemenza che da anni contraddistingue l’autore di ‘Gomorra’. Ma cosa ha spinto Saviano a pronunciare parole tanto dure? Per capirlo bisogna considerare il percorso giornalistico e investigativo dello scrittore campano, che da oltre quindici anni analizza e denuncia le dinamiche della criminalità organizzata. Lo scrittore in passato ha anche parlato di connessioni tra sport, potere economico e clan.

La sua fama è esplosa con ‘Gomorra’, l’inchiesta sulla camorra che ha svelato i retroscena del clan dei Casalesi e della criminalità napoletana, dando vita a un libro di successo internazionale e a una longeva produzione televisiva ancora oggi sviluppata da Sky. Tuttavia, negli ultimi anni Saviano ha spostato il focus delle sue indagini.

La camorra, per quanto ancora presente, è stata fortemente colpita da inchieste giudiziarie. Ora, l’attenzione dello scrittore è rivolta soprattutto alla ‘ndrangheta, la più potente e ramificata organizzazione mafiosa in Italia e in Europa. E, come ormai accertato da molte inchieste della magistratura, la ‘ndrangheta ha messo solide radici al Nord, con infiltrazioni evidenti nel tessuto economico, imprenditoriale e, in certi casi, anche sportivo.

Perché l’attacco di Saviano contro l’Inter

Il riferimento di Saviano al tifo organizzato nerazzurro trova infatti riscontro in un processo attualmente in corso che coinvolge i vertici della curva dell’Inter. Diversi esponenti della tifoseria sono sotto accusa per legami con esponenti delle ndrine lombarde. L’inchiesta, condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia, ha fatto emergere contatti sospetti, traffici illeciti, minacce, estorsioni e perfino omicidi legati al controllo del tifo e alla gestione dei biglietti. In alcuni filoni dell’indagine, si ipotizzano anche collegamenti con delitti avvenuti negli ambienti della criminalità calabrese trapiantata in Lombardia.

Saviano, in quanto profondo conoscitore delle dinamiche mafiose e osservatore dei fenomeni che riguardano la penetrazione dei clan nella vita quotidiana, non è nuovo a dichiarazioni scomode. Già nel 2023, durante la cavalcata scudetto del Napoli, aveva parlato di “vento del Nord” per criticare il predominio sistemico delle squadre settentrionali nel calcio italiano. Stavolta, però, è andato ben oltre.

Forse Saviano sa qualcosa che non è ancora emerso pubblicamente? O magari ha semplicemente tirato una linea netta tra sport e malaffare? Quel che è certo è che il suo post non è frutto di improvvisazione. E anche se Saviano è dichiaratamente tifoso del Napoli, che lotta contro l’Inter per il titolo, gli va dato atto che in passato non ha mostrato faziosità quando si è trattato di attaccare Napoli (città, non club).

Il post dello scrittore si inserisce in un quadro più ampio di riflessione su come la criminalità organizzata continui a cercare legittimazione e potere anche attraverso il calcio. Il tutto mentre si conosce ancora troppo poco sui possibili coinvolgimenti di calciatori e dirigenti sportivi.

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