Assente al lavoro per assistere il parente malato di cancro: licenziata dopo richiesta assurda del capo. Una donna assente al lavoro per assistere il parente malato di cancro si è licenziata dopo una richiesta assurda avanzata dal suo capo. A raccontare la vicenda, è la stessa protagonista attraverso un post pubblicato su ‘X’ diventato virale dopo essere stato condiviso.
Secondo la sua testimonianza, mentre si occupava dell’emergenza familiare legata a un’operazione chirurgica per un tumore che aveva coinvolto un parente stretto, il suo responsabile ha reagito con estremo scetticismo e mancanza di empatia. La donna aveva già informato il proprio caposquadra della sua impossibilità a partecipare a un seminario aziendale previsto per quel giorno, ma il suo responsabile ha preteso comunque la sua presenza.
Quando lei ha ribadito l’impossibilità di partecipare a causa dell’intervento del familiare, il responsabile ha richiesto prove concrete come la posizione GPS, fotografie dell’ospedale e documenti medici. La donna ha condiviso uno screenshot della conversazione, mostrando come il responsabile avesse ignorato completamente la comunicazione precedente e fosse andato oltre, esigendo una verifica dettagliata della sua assenza.
Le reazioni
Alla sua obiezione per il trattamento ricevuto, il responsabile si sarebbe offeso, sostenendo che lei non era nella posizione di dirgli come svolgere il proprio lavoro. In un altro momento, lo stesso dirigente avrebbe ripetuto con tono sarcastico e insensibile la frase “Avresti dovuto eseguire tu l’intervento chirurgico?”, continuando a difendere la propria richiesta di prove.
La situazione ha raggiunto il culmine quando, dopo averle urlato contro per quasi mezz’ora, il responsabile le ha intimato di tornare a casa e inviare un’email di scuse, allegando anche i documenti medici dell’ospedale. La donna ha deciso invece di inviare una lettera di dimissioni. Il racconto si è trasformato in un potente promemoria sull’importanza dell’empatia e del rispetto nei luoghi di lavoro, suscitando indignazione e solidarietà online.
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