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Finneas O’Connell: “Concento in Italia? Devo dire prima una cosa sul vostro Paese. Mia sorella Billie Eilish è l’unica con cui sogno di lavorare”

Finneas O’Connell: “Concento in Italia? Devo dire prima una cosa sul vostro Paese. Mia sorella Billie Eilish è l’unica con cui sogno di lavorare”. Finneas O’Connell sul concento in Italia, e non solo. Il cantautore statunitense, 27 anni, fratello e produttore di Billie Eilish, parla a cuore aperto in una intervista rilasciata a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Presto l’artista arriverà in Italia per la prima volta da solista, un evento che rappresenta per lui un’occasione particolarmente significativa. «Inizio dicendo che l’Italia è un bellissimo paese a cui sono particolarmente affezionato, esibirmi lì sarà una grande emozione. Fino ad ora avevo suonato solo a Milano, con Billie, nella data in cui ho poi conosciuto Alfonso Cuarón, il regista. È dal quel concerto che siamo amici ed è quindi impossibile per me non sentire un legame con quella città. Ho poi avuto l’occasione di girare anche per Firenze, Venezia, Roma. Sono legato a questo paese da sentimenti molto profondi».

Proprio il regista Alfonso Cuarón, incontrato in quell’occasione a Milano, è tornato nella vita dell’artista con un progetto importante: la colonna sonora della sua ultima serie, Disclaimer. Raccontando quel legame, l’artista ha spiegato: «Alfonso è un artista che ho sempre ammirato per il suo lavoro, conoscerlo mi ha permesso di scoprire quanto oltre a questo fosse una persona di cuore. Lavorare a questa colonna sonora però è stato tanto emozionante quanto strano. Tecnicamente mi aveva dato un lavoro per cui non ero qualificato. Era la prima volta che lavoravo su composizioni classiche per e con quartetti d’archi, qualcosa che non sapevo o non pensavo di saper fare. È davvero un onore per me poter dire di aver imparato a farlo in questo modo».

Finneas O’Connell: “Concento in Italia? Devo dire prima una cosa sul vostro Paese”

La realizzazione della colonna sonora si è sovrapposta a uno dei momenti più intensi della sua carriera: il tour con Billie Eilish per Hit Me Hard and Soft, durante il quale ha anche lavorato alla maggior parte dei brani del suo ultimo disco, For Crying Out Loud!. A proposito della sua capacità di affrontare simultaneamente progetti tanto impegnativi, l’artista ha affermato: «Più che come progetti le vedo come occasioni di cui essere grato, sarebbe uno spreco non coglierle. Per me è molto difficile dire di no a un’opportunità, a prescindere da quale sia mi fa sentire fortunato anche solo riceverla».

Tra i tanti ruoli che ricopre nel mondo musicale, da autore a compositore, da produttore a performer, l’artista riconosce una parte più centrale nel suo percorso: «Per quanto io produca penso di identificarmi soprattutto nel ruolo del cantautore. È senza dubbio l’ambito in cui posso esprimere ed essere di più me stesso».

La sua sensibilità creativa ha probabilmente radici anche nella sua infanzia e nell’ambiente familiare, influenzato dalla carriera della madre nel mondo del cinema. «Probabilmente. Sebbene la sua carriera non sia stata di grande successo teneva molto alla nostra cultura cinematografica e televisiva. Entrambi i nostri genitori ne erano appassionati, abbiamo sempre guardato la notte degli Oscar insieme. È sicuramente sempre stato un argomento centrale in casa nostra».

Finneas O’Connell: “Mia sorella Billie Eilish è l’unica con cui sogno di lavorare”

Un ruolo fondamentale nel suo percorso è stato ricoperto anche dal pubblico, che l’artista sente molto vicino, indipendentemente dalla parte del mondo in cui si trova. «Sono legato ad ognuna di queste persone da un profondo senso di gratitudine. Mi piace ripeterlo alla fine di ogni mio concerto, dopotutto è come se fossero i miei datori di lavoro. Io non lavoro realmente per me, ma per tutte le persone che nella mia musica un po’ si ritrovano. Per il mio pubblico, i miei ascoltatori, le persone che si presentano ai miei show».

Ripercorrendo i momenti più importanti della sua carriera, l’artista individua un vero e proprio punto di svolta: «Probabilmente “Ocean Eyes”, la prima canzone a cui ho lavorato con Billie. È stata la vera differenza tra avere una carriera o non averne nessuna». E pensare che quella canzone non era nata per lei: «Esatto, inizialmente l’ho scritta per la mia band di allora, gli Slightlys. Mi considero fortunato ad averci lavorato con Billie, la sua voce e abilità artistica hanno fatto in modo che tutto funzionasse perfettamente». Guardando invece al futuro, se potesse scegliere un’artista con cui collaborare, la risposta arriva senza esitazione: «Credo che la risposta a questa domanda sia sempre la stessa e non cambierà mai, Billie.»

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