“Cercasi dipendenti, offriamo uso gratuito dei bagni”: bufera sull’annuncio di lavoro di un’azienda. Un’azienda cinese è finita nella bufera dopo aver messo online un annuncio di lavoro che più o meno recita: “Cercasi dipendenti, offriamo uso gratuito dei bagni”. Il particolare annuncio è stato oggetto di ampie critiche e derisioni online, soprattutto perché nell’elenco dei benefit offerti ai dipendenti, si trovano elementi che dovrebbero rientrare nei diritti basilari sul luogo di lavoro.
Tra i vantaggi promessi figuravano infatti l’uso gratuito dei servizi igienici e l’accesso all’ascensore, suscitando un’ondata di commenti ironici e indignati da parte degli utenti. L’annuncio è stato reso noto il 29 aprile attraverso il popolare account social Workplace Slackers, come riportato dal South China Morning Post.
L’offerta di lavoro non specificava il nome dell’azienda né il titolo preciso della posizione, ma indicava che il ruolo consisteva nell’elaborazione di ordini e richiedeva attenzione ai dettagli e competenze nell’uso di Excel. La giornata lavorativa prevista era di otto ore, comprensiva di una pausa di un’ora, con due possibili turni: dalle 9 alle 18 oppure dalle 13 alle 22.
Lo stipendio
Durante il periodo di prova, lo stipendio mensile sarebbe stato di 4.000 yuan (poco meno di 500 euro), con quattro giorni di riposo al mese e una retribuzione doppia nei giorni festivi. La lista dei presunti benefit comprendeva anche attività occasionali di team building, tè pomeridiano, spuntini notturni e un modesto aumento salariale di 100 yuan (circa 10 euro) al mese dopo un anno di lavoro.
Tuttavia, la presenza di elementi essenziali come i bagni e l’ascensore nella lista dei benefit ha suscitato perplessità e sarcasmo. Molti commentatori hanno fatto notare che tali condizioni dovrebbero essere standard in qualsiasi ambiente lavorativo, non certo considerate vantaggi aggiuntivi.
Il contesto lavorativo in Cina è già segnato da sfide significative: orari estenuanti, salari contenuti, condizioni spesso difficili e un livello di sicurezza occupazionale insufficiente. Un ulteriore ostacolo è rappresentato dalla discriminazione anagrafica, che colpisce in particolare le persone sopra i 35 anni, spesso escluse da nuove opportunità lavorative.
A livello normativo, la legge cinese sul lavoro stabilisce un massimo di otto ore lavorative al giorno e 44 ore settimanali, e obbliga le aziende a garantire benefit fondamentali come pensione, assistenza sanitaria e assicurazione contro la disoccupazione.
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