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Salute

HIV, nuovo trattamento vicinissimo alla cura definitiva: la svolta

HIV, nuovo trattamento vicinissimo alla cura definitiva. Svolta nella lotta all’AIDS o HIV, un nuovo trattamento innovativo potrebbe avvicinare alla cura definitiva del virus. È quanto emerge da uno studio australiano. Il nuovo approccio, illustrato in uno studio pubblicato su Nature Communications, prevede l’uso di una nanoparticella in grado di trasmettere istruzioni genetiche alle cellule infette. Queste istruzioni spingono le cellule a produrre un segnale che rende visibile la presenza del virus al sistema immunitario, consentendo così di individuarlo e potenzialmente distruggerlo.

Uno dei motivi per cui l’HIV è rimasto finora incurabile è la sua capacità di nascondersi integrandosi nel DNA delle cellule umane. In questa forma latente, non può essere rilevato né dai farmaci antivirali né dalle difese immunitarie. La scoperta dei ricercatori rompe questo schema, inducendo il virus a uscire allo scoperto. Il trattamento sfrutta la tecnologia mRNA, la stessa usata nei vaccini anti-Covid, per far produrre alle cellule una sostanza rivelatrice solo in presenza effettiva del virus.

“Progresso straordinario”

La dottoressa Paula Cevaal del Doherty Institute, coautrice dello studio, ha definito questo progresso straordinario, affermando che nel campo della cura dell’HIV non si era mai visto nulla di simile. Tuttavia, ha mantenuto un atteggiamento cauto, sottolineando che molte innovazioni in biomedicina non arrivano mai alla fase clinica. I test finora sono stati condotti solo in laboratorio, su cellule donate da pazienti con HIV, e saranno necessarie ulteriori ricerche per verificare se la rivelazione del virus sia sufficiente a scatenare una risposta immunitaria efficace.

Nonostante l’entusiasmo, la strada verso un’applicazione clinica è ancora lunga. Potrebbero volerci anni prima che inizino le sperimentazioni sull’uomo e che il farmaco superi tutti i test necessari per diventare disponibile. Tuttavia, questa scoperta offre nuove speranze per circa 1,2 milioni di americani affetti da HIV, che attualmente devono assumere farmaci quotidianamente, e per i circa 40 milioni di persone colpite nel mondo.

Intanto, la notizia emerge in un contesto complesso: l’amministrazione Trump aveva interrotto un importante programma di ricerca da 258 milioni di dollari per un possibile vaccino contro l’HIV, lasciando sgomenti gli scienziati coinvolti e spingendo a riconsiderare le strategie di lotta alla malattia.

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