Galliani: “Berlusconi mi ha insegnato soprattutto 2 cose. Da quando Zangrillo mi ha salvato la vita sono diventato più cristiano”. Adriano Galliani su Berlusconi, il presidente della Monza Calcio ricorderà l’amico Silvio a due anni dalla sua scomparsa in un luogo speciale. Ne parla in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’ della quale vi proponiamo alcuni passaggi.
A due anni dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, Adriano Galliani ha deciso di onorare la memoria dell’amico di una vita in un luogo speciale. «Ho parlato con Marina e ha capito: invece di partecipare alla messa di suffragio che ci sarà oggi ad Arcore a cui farà seguito un pranzo fra le persone che a Silvio hanno voluto bene, ricorderò il presidente a Madrid. Sono convinto che anche lui sarebbe stato contento della mia scelta».
Galliani spiega che sarà ospite della Scuola Universitaria del Real Madrid. «Sono stato invitato dalla Scuola Universitaria del Real Madrid, da Florentino Perez, per fare da padrino a 1.500 studenti che concludono il loro percorso di studi. In passato, per dare l’idea, questo onore era toccato a Placido Domingo e al Premio Nobel Mario Vargas Llosa. Il mio discorso motivazionale sarà incentrato su Berlusconi».
Galliani: “Berlusconi mi ha insegnato soprattutto 2 cose”
Parlando del presidente, Galliani ricorda i valori che più gli ha trasmesso. «La generosità. Ma soprattutto l’umiltà: salutava George W. Bush e la persona più modesta con il medesimo atteggiamento». Si commuove visibilmente mentre racconta il loro primo incontro, avvenuto il 1° novembre 1979: «Ero a San Gimignano per il week-end. Il giorno precedente chiamai negli uffici dell’Elettronica Industriale, la mia azienda di allora, per sapere se c’erano novità. Mi dissero che aveva chiamato Silvio Berlusconi per sapere se fossi libero l’indomani e che ero stato invitato a cena ad Arcore. “Cosa facciamo?” mi chiesero. “Confermi, confermi…”».
Ricorda poi cosa avvenne quella sera. «Mi domandò subito del mio orientamento politico. Gli risposi che mio papà da piccolo mi diceva che i comunisti mangiano i bambini e che da allora le mie idee non erano cambiate». Da quel momento nacque un’intesa speciale. «Parlo dell’1 novembre 1979: capii subito che ero di fronte a un uomo dai circuiti mentali straordinari, diversi dall’uomo comune».
Galliani continua a parlare di Berlusconi con la stessa ammirazione di allora. «Tutti pensano che sia piaggeria, ma io davvero sono convinto e lo ribadisco che lui avesse visioni diverse e superiori alla media comune. Sapeva motivarti come nessuno: io entravo ad Arcore camminando e uscivo volando».
Respinge con fermezza l’idea che Berlusconi sia sceso in politica per tutelare i suoi affari. «Ma no, lo fece perché altrimenti avrebbe vinto le elezioni il Pds di Achille Occhetto. Il nostro gruppo andava benissimo: c’era solo un banchiere all’epoca, non faccio nomi, che pensava che avessero valore soltanto gli immobili e non capiva quanto fosse preziosa la library di Mediaset».
Galliani: “Da quando Zangrillo mi ha salvato la vita sono diventato più cristiano”
Secondo Galliani, oggi Berlusconi avrebbe mantenuto un buon rapporto anche con Giorgia Meloni. «Ricordiamoci sempre che Meloni è stata una sua ministra. È altrettanto vero che questo governo di centrodestra, se non ci fosse Forza Italia, creatura di Berlusconi, sarebbe di destra-destra. Berlusconi era uomo di centro». Riguardo al passato politico, racconta che sia lui che Berlusconi erano legati alla Democrazia Cristiana. «Entrambi eravamo per la Democrazia Cristiana. In quegli anni non c’erano troppe correnti: si era per l’America oppure per la Russia».
Spostando l’attenzione sul calcio, Galliani parla del futuro del Monza. «Ci sono trattative in corso ma non c’è nulla di definito. Non solo non siamo arrivati al closing, ma neanche al signing. In ogni caso Fininvest non ci ha mai fatto mancare le risorse: ha speso 35 milioni in investimenti fra il centro sportivo e il campo che è stato votato come il più bello della serie A». Conferma poi l’arrivo di un nuovo allenatore. «Gode di buone referenze, essendo stato il vice di Allegri alla Juve. Faremo una squadra per ritornare subito in A».
Parlando dell’amico Max Allegri, oggi al Milan, si dice fiducioso. «Confido molto in lui: avrà una stagione senza coppe. L’abbiamo visto con l’Inter di recente: la Champions porta molti soldi ma al contempo prosciuga energie». Quanto a Carlo Ancelotti in Brasile, per Galliani è una conferma. «Direi che è la certificazione di come Silvio Berlusconi ha insegnato ai suoi giocatori e tecnici a stare al mondo».
Sulla crisi del calcio italiano, Galliani è chiaro. «Gli impegni dei club certamente hanno inciso sulle prestazioni sportive. Gli azzurri erano più stanchi dei norvegesi. Detto questo, Gravina non risponde dei risultati della Nazionale ma ha la responsabilità della conduzione politica nella sua globalità».
Infine, riflette sulla sua età e sulla sua condizione attuale. «Faccio per ora le stesse cose di prima, certo non ho 20 anni. Dopo che Alberto Zangrillo mi ha salvato la vita sono diventato più cristiano».
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