Trova un assorbente nella spazzatura: donna uccide il compagno per gelosia, ma si sbagliava. Una donna trova un assorbente nella spazzatura e uccide il compagno per gelosia, ma dalle indagini è emerso che si sbagliava. Per questo motivo, una donna del Nevada, identificata come Julie Bush, è stata riconosciuta colpevole di omicidio colposo volontario per la morte del suo fidanzato, Richard Penardo Jr., avvenuta nel maggio 2024.
La sentenza, emessa il 17 giugno 2025 dal giudice Carli Kierny del tribunale distrettuale della contea di Clark, prevede una condanna da 12 a 35 anni di carcere, con possibilità di libertà vigilata nel 2036, secondo KLAS e il Las Vegas Review-Journal. Secondo i documenti del tribunale, il conflitto è iniziato quando la donna ha trovato un assorbente interno nel cestino della spazzatura dell’uomo, credendo che fosse la prova di un tradimento. I procuratori hanno poi precisato che l’assorbente poteva appartenere alla coinquilina della vittima.
Da questa scoperta è nata una violenta discussione, durante la quale l’uomo ha preso una catena d’acciaio e ha colpito i finestrini dell’auto della donna, danneggiandoli. Lei ha reagito accelerando con il veicolo e investendolo, provocando un impatto contro un muro di mattoni. L’uomo è morto il giorno successivo a causa delle ferite.
Incastrata dalle telecamere
L’episodio è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza installate vicino all’abitazione della vittima a Las Vegas. Il video mostra la donna mentre tenta di soccorrerlo, elemento che, secondo la sua avvocata Lisa Chamlee Brainard, evidenzia il suo immediato pentimento, come riportano KLAS e il Las Vegas Review-Journal. Tuttavia, i procuratori hanno messo in risalto la gravità delle azioni di entrambi, che si trovavano sotto l’effetto dell’alcol e in evidente stato emotivo alterato.
Durante l’udienza, la donna ha dichiarato di provare un profondo rammarico, affermando di aver amato sinceramente il compagno: “Mi dispiace tanto per la sua scomparsa e vorrei poter cambiare le cose, ma non posso. Gli voglio molto bene”, secondo quanto riportato da KLAS. La sua avvocata ha spiegato che l’imputata ha avuto un’infanzia traumatica, con un inizio precoce nell’abuso di sostanze: alcol a nove anni, ecstasy a undici, farmaci prescritti a tredici. Entrambi risultavano alterati al momento dell’incidente.
L’uomo aveva precedenti penali: nel 2017 era stato condannato per aver percepito indebitamente oltre 4.700 dollari in assegni di disoccupazione mentre era detenuto. La donna, nel marzo 2024, aveva accettato un patteggiamento che ha ridotto le accuse a suo carico.
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