Il Rito della barca di San Pietro: le origini dell’usanza folkoristica del Nord Italia
Una antica tradizione vuole che nella notte tra il 28 e il 29 giugno in occasione della solennità dei SS Pietro e Paolo venga compiuto il rito propiziatorio della barca di San Pietro. Il rito avrebbe origine dal culto di San Pietro apostolo, che si diffuse nel nord Italia intorno all’VIII secolo, grazie all’opera dei monaci benedettini.
Il santo, considerato dalla Chiesa Cattolica il primo Papa, viene presentato nei Vangeli come pescatore insieme a suo fratello Andrea e più volte vengono descritti su barche nel lago di Galilea. Fu proprio sulle sponde di tale lago che Gesù lo chiama a sé rendendolo uno dei dodici apostoli ed il discepolo prediletto.
Usanza folkoristica delle popolazioni rurali delle regioni del Nord Italia, è legata alla previsione per le future condizioni metereologiche, vitali per la buona riuscita dei raccolti futuri. Con il passare del tempo ha poi assunto un significato più intenso ed ampio legato alla religione, alla famiglia, alla fortuna.
Facile da realizzare
Un rito semplice che può essere realizzato da chiunque con solo un ingrediente ma che mantiene un fascino senza tempo.
Nella sera del 28 giugno avviene la magia: prendete una caraffa e riempitela d’acqua corrente; con estrema delicatezza versate al suo interno un albume di uovo facendo attenzione a mantenerlo compatto e senza mescolarlo. Il contenitore dovrà poi essere esposto tutta la notte all’esterno: in un giardino, sul balcone o sul davanzale della finestra in modo che possa restare in contatto con l’aria notturna e con la rugiada del mattino.
La mattina seguente potrete osservare il risultato: l’albume, all’interno della caraffa, avrà formato la nave con le vele spiegate.
A seconda delle vele si potrà poi interpretare il futuro: se le vele sono spiegate ci sarà bel tempo o comunque buona sorte; se chiuse e sottili pioggia, maltempo, sfortuna. Alcune regioni ritengono anche che le vele aperte siano segnale di futuro matrimonio o nascita.
Ma come si formano le vele? La leggenda vuole che San Pietro, invisibile agli uomini, di notte soffi sui contenitori dimostrando, così, ai fedeli la sua vicinanza. Il suo soffio sacro trasforma l’albume in barca che rappresenta il destino che prende forma. La realtà è meno poetica: l’escursione termica tra giorno e notte tipica delle serate estive causa la coagulazione dell’albume mentre il calore del suolo, risalendo verso l’alto, crea le vele.
Forse è una fantasia o solo una reazione chimica, ma perché non provare? Sperando sempre che le vele siano in poppa.
Marcella Selo
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