Barbara D’Urso: “Veto dei Berlusconi su di me in Rai? Vi dico cosa penso. Addio Mediaset come un Tir addosso ma non sono vittima”. Barbara D’Urso sul veto dei Berlusconi su di lei in Rai, l’addio a Mediaset, e non solo. La conduttrice napoletana, 68 anni, rompe il silenzio a due anni dal suo ultimo programma in Tv, in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’ della quale vi proponiamo alcuni passaggi.
Barbara D’Urso ha confermato di essere in contatto con la Rai per un possibile ritorno in televisione. Ha incontrato Di Liberatore insieme al CEO di Fremantle Italia e ha raccontato: «Certo. L’ho incontrato con il ceo di Freemantle Italia. Mi ha detto di avere grande stima di me e del mio percorso professionale, soprattutto in termini di risultati: non solo per lo share, ma anche per la raccolta pubblicitaria». Non si tratterà però di un ritorno con Carràmba!, come molti avevano ipotizzato. La conduttrice ha precisato: «Non è Carràmba! E non sono otto puntate. È un progetto di “emotainment” bello, elegante, popolare, commovente e divertente».
Barbara D’Urso: “Veto dei Berlusconi su di me in Rai? Vi dico cosa penso”
Un progetto pensato appositamente per lei e per la prima serata di Rai Uno. «…e del Prime Time di Rai Uno. Al direttore è piaciuto moltissimo. L’idea è di fare 4 o 5 puntate, il venerdì sera. Tra l’altro, ho visto che a gennaio il bel programma della Clerici si sposterà dal venerdì al sabato. Tutto quadra».
Sull’assenza dagli schermi, D’Urso ha sottolineato come non sia stata una sua scomparsa imposta, bensì una scelta consapevole. «Non sono scomparsa per mia scelta. Ma, invece, ho scelto io in questi due anni di stare tranquilla, in un angolo, di non parlare, non replicare mai alle mille cose che ho letto. E aspettare. La pazienza è la virtù dei forti, e io sono una donna forte».
Tuttavia, non nega il dolore per come è stata informata della sua estromissione dal programma che aveva creato. «È dalle ore 16.30 del 26 giugno del 2023, quando ho avuto per vie traverse la notizia che non avrei più fatto parte della trasmissione che avevo creato io nel 2008, che leggo qualsiasi cosa su di me. Cose anche molto spiacevoli. Ma sono fortunata. Il pubblico che ho coltivato in questi 50 anni di carriera mi supporta in una maniera incredibile, mi ferma per strada, mi chiede perché non torno, mi dice che è una ingiustizia. Paradossalmente, il mio non esserci è stato più forte della mia presenza».
Barbara D’Urso: “Addio Mediaset? Un aspetto mi ha colpita di più”
Alla domanda su quale episodio l’abbia ferita di più, ha invece spostato l’attenzione sul suo approccio alla politica in tv, ribadendo la libertà e l’equilibrio delle sue interviste. «La lungimiranza di Silvio Berlusconi, la libertà intellettuale che lo contraddistingueva, mi hanno permesso negli anni di intervistare tutti i politici dell’intero arco parlamentare. Tutti. E le garantisco che erano molto felici di venire da me, perché le mie erano conversazioni che entravano in casa della gente comune, magari quella che non aveva ancora deciso chi votare. E il fatto che non parlassi in politichese, rendeva questi incontri molto efficaci».
In riferimento al famoso episodio con Matteo Salvini, quando recitò in diretta l’Eterno riposo, ha chiarito le circostanze. «Ancora quello? Ma si ricorda quando è successo? Mentre sfilavano i camion dell’Esercito da Bergamo per trasportare le bare delle vittime del Covid. E allora sinceramente rivendico di aver assecondato la richiesta di chi mi stava di fronte e di aver pregato con lui, ma lo avrei fatto con chiunque altro, di centro o di sinistra, pure con lei, perché eravamo tutti sopraffatti dal dolore».
La conduttrice ha anche parlato dei rapporti umani sviluppati nel corso della carriera con esponenti politici, ma ha tenuto a precisare l’indipendenza della sua carriera. «Il mio lavoro mi ha permesso di stringere contatti e, perché no?, anche amicizie, a prescindere dal loro ruolo politico. Veda Zingaretti, un altro che non ha mai nascosto la sua stima per me. Però mai, e sottolineo mai, nessuno ha interceduto nella mia sfera professionale. Anche perché non ne ho avuto bisogno: hanno parlato per me il mio lavoro, i miei risultati, il mio entusiasmo, il senso di responsabilità. Non sono mai mancata un giorno, nemmeno con la febbre a 41 e con la schiena bloccata, mi facevo una iniezione di Voltaren e andavo lo stesso. Vivevo in camerino».
Barbara D’Urso: “Il Tir con le mie cose? Tutto vero”
Ha poi rievocato un episodio doloroso già raccontato a Teresa Ciabatti su 7, ovvero l’arrivo a casa del tir con tutte le sue cose. «Nel mio appartamento non avevo più nemmeno la biancheria. A un certo punto su Canale 5 ho condotto 4 programmi contemporaneamente: Pomeriggio 5, Domenica Live, Non è la d’Urso e GF. Tutte le mattine facevo la riunione a Cologno con 15 giornalisti».
Sui presunti veti politici che l’avrebbero tenuta lontana dalla Rai, ha espresso il suo punto di vista con decisione. «Non posso pensare che l’azienda culturale pubblica più grande del Paese, della quale paghiamo tutti il canone, possa accettare veti. Sarebbe orribile».
In merito a Marina Berlusconi, di cui alcuni giornali ipotizzano un veto, ha risposto con fermezza: «Non ci credo, sarebbe assurdo. Ho sempre avuto un rapporto di stima e affetto con tutta la famiglia Berlusconi, alla quale sarò sempre e comunque grata. Pier Silvio l’ho conosciuto che era un bambino, perché ho cominciato a lavorare a Mediaset quando si chiamava Telemilano 58, nel 1977, e avevo 20 anni. C’era ancora il Biscione».
Barbara D’Urso: “Addio Mediaset come un Tir addosso ma non sono vittima”
Ha anche fatto chiarezza sulla collaborazione con Lucio Presta, accennata l’anno prima al Festival della Tv di Dogliani. «Lucio ha provato a supportarmi per qualche mese, ma poi ci siamo arresi al fatto che non era possibile che io lavorassi… E ci siamo salutati con grandissima stima reciproca».
Inevitabilmente, lo stress ha avuto un impatto anche sulla sua salute, ma ha scelto di affrontarlo con forza d’animo. «Non nego che mi sia passato sopra un Tir. Ma non mi piace il ruolo della vittima, anche perché francamente nel mondo accadono cose talmente terribili che io sono solo un granello di polvere. Sono fortunata perché ho tanti amici, una famiglia che amo e mi ama. Quanto al Tir, se cadi, ti metti sui gomiti, poi sulle ginocchia, ti rialzi e vai avanti, perché la vita va vissuta così».
A chi la accusava di fare televisione trash, ha risposto con una riflessione sul senso del popolare. «Ma cosa significa? Cercare di dare voce ai sentimenti delle persone comuni è trash? Ho raccontato storie semplici, perché ci si riconoscessero gli italiani. Qual è il confine tra trash e popolare? La Corrida di Corrado era trash?».
Infine, ha parlato dei colleghi che le sono stati vicini in questo momento difficile. «Si è esposto pubblicamente solo Gerry Scotti, ha detto che da telespettatore io gli mancavo. Ed è stata molto carina Simona Ventura, con Giovanni Terzi: in privato ieri mi ha chiamato dicendo che è assolutamente ingiusto quello che stavo vivendo. Gli altri? Mah…».
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