Decapita il cane per intimidire l’ex compagno: insorge un’intera città e la donna viene arrestata. Una donna decapita il cane per intimidire l’ex compagno ma finisce male per lei. È successo lo scorso 3 giugno a Paysandú, in Uruguay, dove un uomo, tornando a casa dal lavoro, ha trovato la testa del suo cane, un collie di nome Juli, appesa sulla soglia dell’abitazione. L’animale era scomparso da alcuni giorni.
Scioccato dalla scena, ha immediatamente avvertito la polizia, che ha avviato un’indagine per scoprire il responsabile di tale atto crudele. Il caso ha suscitato grande indignazione nell’opinione pubblica. Dalle indagini è emerso il coinvolgimento dell’ex compagna dell’uomo, una donna di 31 anni, che è stata convocata dalla Procura e condannata per violenza domestica aggravata.
La pena inflitta è di cinque mesi di carcere, ma con regime di libertà vigilata e l’obbligo di rispettare diverse condizioni: presentarsi una volta alla settimana alla stazione di polizia, svolgere due ore di servizio comunitario settimanale e sottoporsi a una valutazione psicologica per evitare futuri comportamenti violenti. Inoltre, le è stato vietato avvicinarsi al suo ex compagno.
L’inchiesta
Durante l’inchiesta, la donna ha confessato di aver pagato qualcuno affinché appendesse la testa del cane, già morto, davanti al luogo di lavoro dell’uomo. Tuttavia, un esame forense condotto dal veterinario Fernando Nan ha rivelato che Juli era ancora vivo quando è stato decapitato. Il taglio, avvenuto nella zona cervicale, ha causato un’emorragia fatale e la compromissione del sistema nervoso del cane. Il rapporto è stato diffuso dall’organizzazione Amiga de los Animales, che ha definito il gesto non un semplice maltrattamento ma un atto di assoluta crudeltà.
Il caso è stato trattato con un processo abbreviato, nel quale l’imputata ha ammesso le proprie colpe ottenendo così una pena ridotta. La sentenza ha però generato un’ondata di proteste, sfociata in una marcia a Paysandú, dove cittadini e attivisti hanno chiesto pene più severe per i crimini contro gli animali. Alla manifestazione hanno partecipato anche parlamentari di maggioranza e opposizione.
Le associazioni civili, tra cui il collettivo Amici degli Animali, hanno ribadito la necessità che lo Stato si faccia carico di questi reati, rendendo il maltrattamento degli animali un vero e proprio crimine in tutto il paese. La vicenda ha aperto un dibattito nazionale sulla tutela degli animali e sulla necessità di leggi più rigide contro la violenza.
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