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Cronaca

Incatena la fidanzata al pavimento perché “non riusciva a smettere di tradirlo”: arrestato e condannato a 30 anni

Incatena la fidanzata al pavimento perché “non riusciva a smettere di tradirlo”: arrestato e condannato a 30 anni. Un uomo incatena la fidanzata al pavimento e sostiene che l’aveva fatto lei stessa perché “non riusciva a smettere di tradirlo”. È successo nello Stato americano del Kentucky, dove l’uomo è stato condannato a 30 anni di carcere per aver tenuto prigioniera e maltrattato gravemente la compagna e madre di sua figlia, incatenandola nella sua abitazione.

Il caso ha segnato anche una tappa importante nella giurisprudenza statunitense, poiché è solo la seconda volta che una giuria ha riconosciuto un imputato colpevole di tratta di esseri umani sulla base di una recente modifica della legge penale del Kentucky.

Questa nuova normativa ha ampliato le definizioni del reato e inasprito le relative pene, permettendo un inquadramento più duro dei comportamenti di questo tipo. L’uomo è stato riconosciuto colpevole non solo di rapimento, minacce terroristiche, molestie e intimidazione di una persona coinvolta in un procedimento giudiziario, ma anche di tratta di esseri umani.

La sentenza

La giuria ha rifiutato la sua versione dei fatti, secondo cui la vittima si sarebbe incatenata da sola per sensi di colpa legati a presunti tradimenti. Un detective ha testimoniato che non vi era alcuna evidenza di auto-reclusione, smentendo la difesa dell’imputato. Secondo quanto emerso durante il processo, la donna era stata trovata incatenata al pavimento di una stanza al secondo piano, grazie all’intervento della polizia che ha poi diffuso i video delle bodycam, in cui la vittima ringrazia commossa i soccorritori.

Le accuse includono anche episodi in cui l’uomo avrebbe costretto la donna a rapporti sessuali con altri uomini dietro compenso, almeno in cinque occasioni. Tra gli abusi riportati figura anche un episodio in cui l’uomo le avrebbe tagliato i capelli con un machete, giustificandolo con una scommessa persa durante una partita a dama. In seguito, ha cercato di minimizzare affermando che la donna stessa gli aveva chiesto di tagliarle i capelli.

Il procuratore del Commonwealth ha definito il processo una battaglia emotiva e ha espresso soddisfazione per il verdetto, sottolineando come esso rappresenti un messaggio forte contro la tratta e la violenza sulle donne. L’uomo dovrà scontare almeno il 20% della pena prima di poter fare richiesta di rilascio anticipato.

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