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Marcello Cesena: “Sensualità a Corte? C’è una notizia inesatta da smentire. Comicità in ripresa soprattutto per un motivo”

Marcello Cesena: “Sensualità a Corte? C’è una notizia inesatta da smentire. Comicità in ripresa soprattutto per un motivo”. Marcello Cesena su Sensualità a Corte, e non solo, l’attore, comico e regista genovese, 68 anni, parla del grande successo ottenuto dal suo ormai celebre personaggio Jean-Claude in una intervista a ‘La Stampa’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Il 12 settembre sarà a Genova, al Circuito Corallo, e inevitabilmente l’attenzione cade sui vent’anni passati nei panni di Jean-Claude. Alla domanda su quanto il personaggio gli sia entrato sottopelle, risponde con un sorriso: «Alquanto, direi. Anche in momenti formali e fuori dallo show, mi trovo a esprimermi come lui, con il suo intercalare e le sue battute. Talvolta mi esce la sua stessa voce. Però è una convivenza accettabile: riesco ancora a tenerlo sotto controllo».

Ripensando all’inizio di Sensualità a Corte, racconta che in origine erano previsti solo pochi episodi: «È mia abitudine fare sketch per una sola stagione e poi passare ad altro. Ma “SAC” ebbe un tale successo (anche sul neonato Youtube, che manco sapevo cosa fosse) che decidemmo di proseguire per una seconda stagione. Da allora, pur con qualche pausa e cambiando rete da Italia 1 a Rai2 (Quelli che il calcio), poi di nuovo Italia 1 e infine a Sky (dal 2023), siamo arrivati a oggi».

Marcello Cesena: “Sensualità a Corte? C’è una notizia inesatta da smentire”

Col tempo si è diffusa la voce che la Gialappa avesse avuto più di un dubbio sul progetto, ma lui chiarisce: «È una notizia inesatta, ingigantitasi nel corso del tempo. Vero che era un progetto assurdo e diverso da quanto facevamo, oserei dire di difficile lettura. Ma i Gialappi l’hanno sempre sostenuto, Santin soprattutto. In qualche stagione era in programmi senza di loro: funziona, ma con loro è un godimento».

Oggi però le cose sono cambiate: «Ora vorrebbero solo Jean-Claude. Sono io che freno: non voglio perdere la possibilità di fare altro. Allora mi guardano come un neonato a cui portano via il latte. Ecco perché l’ultima stagione, la 13, è composta solo da 5 episodi: sul totale delle puntate di GialappaShow, ne volevo alcune per il nuovo progetto I bellissimi di Tv8 con Carla Signoris ed Emanuela Folliero».

Riflettendo sul panorama della comicità, sottolinea come ci sia stato un cambiamento: «Si veniva da un periodo in cui si ripeteva il solito schema fuori uno dentro un altro, alla Zelig, che si era un po’ esaurito o quanto meno appannato. Inoltre la seconda serata aveva orari strani, per non dire impossibili. Con loro c’è stato un ritorno alla regia che controlla fino all’ultima virgola l’anarchia del genere e il caravanserraglio di artisti un po’ pazzi».

Marcello Cesena: “Comicità in ripresa soprattutto per un motivo”

La sua collaborazione con i Gialappi iniziò in maniera curiosa: «Fingendomi barman a una festa di compleanno di Crozza: lui e Dighero erano stati presi a Mai dire gol. “Perché io no?”. Un insider mi disse che ci sarebbe stato il signor Carlo. Finsi un incontro casuale e mi proposi. Due anni dopo mi chiamarono».

Uno degli aspetti più particolari degli esordi fu l’interattività, che a un certo punto sparì: «Colpa di Black Mirror. La mettemmo nel 2005 quando pareva irrealizzabile. La togliemmo quando non lo fu più, ovvero ci fu la serie inglese su Netflix. La tecnologia mi ha sempre affascinato. Sono molto orgoglioso dell’upgrade tecnologico che nelle ultime stagioni ci ha portato a usare AI e 3D. È un know-how che arriva dal mio lavoro in pubblicità e che ci permette di proiettare il best of su grande schermo senza perdere di qualità o creare personaggi digitali come il Topo Ugo».

Infine, a proposito della possibilità di un film tratto da Sensualità a Corte, rivela: «L’avevo anche scritto. Ma non sono mai riuscito a quagliare. Ora però… I social danno grande slancio e le piattaforme sono uno spazio aperto. Così da un annetto sto tastando l’idea di una serie. Il film invece vorrei farlo dal mio libro».

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