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Napoli, cuore e carattere: la rivoluzione di Conte ribalta il Genoa e riporta gli azzurri in vetta

Napoli, cuore e carattere: la rivoluzione di Conte ribalta il Genoa e riporta gli azzurri in vetta. Il Maradona, ancora una volta sold out, si trasforma in una bolgia azzurra per accogliere un Napoli che sotto la guida di Antonio Conte continua a riscrivere la propria identità. Contro il Genoa di Vieira, gli azzurri si presentano con un 4-3-3 dinamico e rinnovato, con tre cambi rispetto alla gara di Champions League vinta mercoledì contro lo Sporting Lisbona.

Una scelta, quella di Conte, accolta con entusiasmo dai tifosi, ma che nel primo tempo però non porta i frutti sperati. La squadra di Conte sembra smarrita, con poche idee e imbrigliata nella fitta ragnatela difensiva dei liguri.

Il match si apre con un Napoli propositivo ma impreciso. All’11’ arriva il primo squillo: una splendida azione manovrata da Neres porta al cross velenoso sul quale Hojlund manca l’impatto, ma Politano raccoglie la sfera e calcia alto sopra la traversa.

Primo tempo con poche idee

È un preludio di un primo tempo in cui gli azzurri cercano il varco giusto senza trovarlo, mentre il Genoa si difende con ordine e colpisce al momento giusto. Al 34’, infatti, arriva il vantaggio rossoblù: Cuffy sfonda sulla destra e mette in mezzo un cross rasoterra che Ekhatr, con un colpo di tacco degno di un artista, trasforma in oro. Una stilettata che gela il Maradona.

Al 44esimo Conte è costretto al primo cambio: Lobotka esce per infortunio e lascia spazio a Gilmour. Il primo tempo si chiude tra i mugugni dei tifosi e la consapevolezza che serve una scossa, una rivoluzione.

E quella rivoluzione arriva. Il secondo tempo inizia con un Napoli completamente trasformato, feroce, deciso, consapevole. Dopo appena sei minuti, Conte gioca la carta De Bruyne insieme a Spinazzola, richiamando Olivera e Politano. È la svolta: la squadra prende in mano il centrocampo e inizia a macinare gioco. Neres, fin lì opaco e ammonito al 55’, trova un guizzo d’orgoglio e al 58’ mette al centro un pallone perfetto. Anguissa si libra in aria come un eroe omerico e con un colpo di testa poderoso trafigge Leali: è il gol del pareggio, una testata che scuote l’anima del Maradona e accende la rimonta.

Il gol vittoria

Il Napoli ora è una tempesta. Al 65’ Di Lorenzo sfiora il vantaggio con un tiro respinto dalla difesa genoana, e al 74’ è ancora lui, il capitano, a colpire il palo con un colpo di testa rabbioso che si schianta sul palo.

Ma il destino aveva già scelto il suo eroe: un minuto dopo, al 75’, Hojlund si avventa come un falco sulla respinta corta di Leali dopo una prodezza su Anguissa e insacca da vero predatore d’area. Il Maradona esplode: è la rete del sorpasso, un gol epico che racconta tutta la grinta e la fame del danese, simbolo perfetto del Napoli di Conte.

Negli ultimi minuti c’è spazio per gli ingressi di Lucca e Gutierrez, mentre il Genoa esaurisce i cambi tentando un disperato assalto. Ma gli azzurri, ora padroni del campo e della propria identità, controllano con maturità. Dopo quattro minuti di recupero, il triplice fischio sancisce la vittoria e il ritorno in vetta alla classifica.

Un successo dal sapore di impresa, conquistato con cuore, orgoglio e carattere. Dopo un primo tempo spento, il Napoli ha ritrovato se stesso, trasformando le difficoltà in forza e dimostrando ancora una volta che con Conte al timone nulla è impossibile.

Dall’inviato al Maradona, Carmine Gallucci

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