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Cronaca

Accusato di aver ucciso una mamma e tre bambini in un incendio: ha un infarto e muore in attesa di processo

Accusato di aver ucciso una mamma e tre bambini in un incendio: ha un infarto e muore in attesa di processo. Un uomo accusato di aver ucciso una mamma e i suoi tre figli in un incendio domestico è morto per un infarto dopo essere crollato in prigione pochi minuti dopo aver ricevuto la visita della sua famiglia, secondo quanto emerso dall’inchiesta. Mohammed Shabir, detenuto in custodia cautelare presso il carcere di Leeds, è morto il 24 settembre dopo un malore improvviso.

L’uomo, accusato insieme ad altri due di aver provocato l’incendio in cui morirono Bryonie Gawith e i suoi tre figli a Bradford nell’agosto dell’anno precedente, avrebbe dovuto affrontare il processo entro la fine dell’anno. Un’inchiesta del coroner di Wakefield ha ricostruito gli ultimi momenti di Shabir, rivelando che il giorno della sua morte aveva ricevuto la visita dei familiari, i quali lo avevano trovato in apparente buona salute, pur notando un aumento di peso dovuto alla detenzione.

Il malore e il decesso

Poco dopo la visita, le telecamere di sorveglianza lo hanno ripreso mentre saliva le scale con difficoltà e senza fiato. Alle 16:45 è crollato e tre minuti dopo è stata chiamata un’ambulanza. Tuttavia, secondo quanto emerso in aula, al personale penitenziario fu comunicato che ci sarebbero volute fino a due ore per l’arrivo dei soccorsi. L’ambulanza è giunta alle 17:17 e i paramedici hanno prestato assistenza sul posto prima di trasferirlo al Leeds General Infirmary, dove le condizioni del detenuto sono rapidamente peggiorate.

Shabir ha avuto un arresto cardiaco durante un intervento chirurgico d’urgenza e il decesso è stato dichiarato alle 21:30. La famiglia, convinta che il ritardo nei soccorsi possa aver aggravato la situazione, ha espresso dubbi su possibili negligenze e ha sostenuto che Shabir sarebbe potuto sopravvivere se non fosse stato in prigione.

Tuttavia, il coroner Oliver Longstaff ha concluso che la morte è avvenuta per cause naturali. Dalla revisione della cartella clinica è emerso che, pur soffrendo di asma, Shabir riceveva cure regolari e non aveva avuto riacutizzazioni della malattia durante la detenzione. In attesa del processo, gli altri due imputati, Sharaz Ali e Calum Sunderland, compariranno davanti alla Bradford Crown Court il mese prossimo.

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