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Annalisa: “Tigre in copertina ha un duplice significato. Gesù donna? Non intendevo quello. E sui 40 anni…”

Annalisa: “Tigre in copertina ha un duplice significato. Gesù donna? Non intendevo quello. E sui 40 anni…”. Annalisa sulla tigre in copertina del suo album «Ma io sono fuoco». La cantautrice ligure, 40 anni, parla dell’ultimo lavoro discografico in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’ della quale vi proponiamo alcuni passaggi.

La differenza la fa una congiunzione. Un «ma» che lascia porte aperte all’interpretazione del titolo del nuovo album di Annalisa, che arriva dopo l’infilata di tormentoni del precedente disco che l’ha messa in primo piano nel panorama pop. E proprio quel «ma» diventa il punto di partenza per esplorare il significato profondo del suo nuovo lavoro.

Annalisa: “Tigre in copertina ha un duplice significato”

Alla domanda se «Ma io sono fuoco» sia una risposta a chi diceva «Annalisa è fredda», la cantante chiarisce: «No, non ci avevo pensato. Quel “ma” indica una reazione a qualcosa che accade, magari anche non gradito, che può diventare opportunità. C’è un legame con il disco precedente “E poi siamo finiti nel vortice”: lì raccontavo il lasciarsi andare, qui invece c’è la voglia di essere parte attiva in questi giri della vita, provare a trasformare in buono quello che non lo è. Il fuoco poi è trasformazione».

Il tema della trasformazione si riflette anche nella copertina dell’album, dove oltre alle fiamme compare una tigre che spunta da dietro il letto su cui Annalisa è distesa. Lei stessa spiega: «La tigre ha un duplice significato. Dà forma ai miei pensieri che non mi lasciano dormire, di notte sono attiva, mi si schiariscono le idee. E poi c’è un riferimento a Borges che mi ha fatto chiudere il cerchio. La trasformazione è il filo rosso di questi testi e Borges parla di natura circolare del tempo in una poesia in cui dice “Il tempo è un fiume che mi trascina, ma sono io quel fiume; è una tigre che mi divora, ma sono io quella tigre; è un fuoco che mi consuma, ma sono io quel fuoco”. È il mio modo di intendere la vita: non essere passivi ma contribuire a definirsi». Ma quando le si chiede se si sente una tigre, Annalisa risponde con ironia: «Più un gatto che mangia tanto: un riflesso della dieta che sto facendo prima di affrontare il tour».

Annalisa: “Gesù donna? Non intendevo quello”

Nel suo nuovo album non mancano i riferimenti alla religione, che diventano strumento per riflettere sul giudizio e sulla sua facilità. Annalisa racconta: «Volevo puntare l’occhio di bue sul concetto di giudizio, sulla facilità di giudicare, sulla distinzione fra santi e peccatori: un modo di condannare con ironia la velocità che vedo nel creare verità assolute. La religione per molti è qualcosa che dà giudizi basati su dogmi, mentre io provo a mettere davanti l’empatia come risposta all’estrema facilità di giudizio, all’incremento di cattiveria sui social e nelle relazioni».

Il tema del giudizio, inevitabilmente, tocca anche la sua esperienza personale. «Sono abituata. All’inizio della carriera mi pesava, ma il giudizio era meno presente perché non vivevamo la full immersion nei social che viviamo oggi. A volte mi sono innervosita, magari senza arrivare a stare male. Il punto è la superficialità dei commenti che vengono fatti senza pensare che dall’altra parte c’è una persona reale».

Annalisa: “I 40 anni? Quel giorno volevo piangere”

Un altro passaggio importante nella vita di Annalisa è stato il suo quarantesimo compleanno, celebrato il 5 agosto. Con sincerità racconta: «Li ho vissuti male (ride). Ho sempre cercato di non dare peso ai decenni, ma di vivere la vita come un flusso continuo. Non mi sento diversa dall’anno scorso, ma tutti me lo chiedono e quindi mi è venuta l’ansia. Gli auguri al Tg sono stati belli, però… Sarei voluta rimanere a casa a piangere tutto il giorno. Non ho fatto un festone: sono andata in un ristorante in val Bormida con mio marito e i miei genitori».

Infine, tornando al tema religioso, nel brano «Delusa» Annalisa canta «Credo che Gesù fosse una lei delusa». E chiarisce subito il senso di quella frase: «Non intendevo dire che Gesù è una donna, ma che la mia delusione è come quella di Gesù tradito».

 

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