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Gli amori di Ornella Muti: “Per Celentano ho tradito ma lui ha fatto una violenza. Montezemolo aveva un’altra. E su Jeremy Irons…”

Gli amori di Ornella Muti: “Per Celentano ho tradito ma lui ha fatto una violenza. Montezemolo aveva un’altra. E su Jeremy Irons…”. Gli amori di Ornella Muti, l’attrice romana, 70 anni, si racconta a 360 gradi in un libro autobiografico dal titolo ‘Questa non è Ornella Muti’. Ne parla in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’ della quale vi proponiamo alcuni passaggi.

Il suo libro si apre con una frase che racchiude un’emozione persistente: «Sgomento… Non ricordo un giorno in cui non l’abbia provato». Un sentimento che affonda le radici nell’infanzia, come racconta: «Credo inizi a quattro anni, quando mamma mi porta in Svizzera dalla zia e mi lascia lì per un anno e mezzo, senza spiegarmi il motivo. Lì, parlavano solo tedesco e francese, non capivo una parola. E tornata a Roma, non conoscevo più l’italiano. Mi chiedevo: ma che succede? Non fu un abbandono, ma lo vissi come tale: avevo problemi ai polmoni, i medici mi avevano raccomandato aria di montagna, infatti, sono tornata bella sana e gonfia di formaggi svizzeri».

Ornella Muti: “Damiano Damiani mi girò la testa con un ceffone”

Questo sgomento si è poi trasformato in una costante nella sua vita, soprattutto nel lavoro. «Che preferisco sempre sapere cosa devo fare, come lo devo fare. E mi sento sempre fuori posto. Nel cinema, sono stata sempre fuori posto. L’esordio fu per caso, a 14 anni. Mi vergognavo da morire, ma per La moglie più bella pagavano un milione di lire e papà era morto: in casa, avevamo bisogno. Vado e non avevo la più vaga idea di cosa fare. Nella prima scena, dovevo correre e urlare “non morire, non morire”. Corro, urlo e il regista, Damiano Damiani, piomba su di me e mi gira la testa con un ceffone. Così almeno avrei pianto. Io, per dispetto, non piansi. Andavo sul set terrorizzata, perché non sapevo mai quando arrivava lo schiaffone. Un’altra volta, mi ha scudisciato le gambe con un frustino. Il medico vide i lividi e mi mise a riposo per quindici giorni. Disse: questa bambina è traumatizzata. Alle lamentele di mamma, la produzione rispose: dovete ringraziare il cielo che la facciamo lavorare».

Il dolore ha radici anche nella perdita del padre, avvenuta in modo improvviso. «All’improvviso. D’infarto. Ebbe un rantolo e morì davanti ai miei occhi. Avevo undici anni. Avrei preferito non essere lì. Papà era molto divertente, un vero napoletano. Particolare. Era un giornalista, poi gli avevano chiuso il giornale, aveva aperto uno studio medico senza essere medico, giocava d’azzardo. Lui e mamma erano l’estremo nord e l’estremo sud. Mamma era nata in Estonia, figlia del medico dello zar di Russia, profuga, era un’artista, poco adatta ad allevare i figli, curare una casa. Preferiva viaggiare. La mia famiglia era stata un caos e io sognavo una famiglia mia come un luogo di felicità assoluta».

Gli amori di Ornella Muti: “Montezemolo aveva un’altra fidanzata e scelse lei”

Nel corso della vita, ha vissuto relazioni importanti ma anche molte delusioni. «Ma sa… è facile manipolare una donna che vede in te quello che vuole vedere. È facile incolpare gli uomini, ma quando sei ferita come lo ero io, nell’amore metti troppe aspettative e voglia di riscatto e diventi un po’ cieca. Io ho sempre armato i miei nemici. Con tutta la mia allegria, tra l’altro, tipo: tieni, ti do la spada di fuoco! Ho fatto il mio casino. Ma nell’amore, quello sano, ci credo ancora».

Tra i ricordi più teneri, emerge quello del primo fidanzatino, Luca di Montezemolo, che ha scelto di raccontare solo ora. «Perché è uscito sui giornali, non so chi l’ha detto. Qualcuno, non io». E aggiunge: «Avevo 16 anni. Ho un ricordo di Luca meraviglioso, perché era pazzo, pazzo: correva in mezzo alla strada all’improvviso e mi urlava “Ti amo!”. Mi regalò una fedina. Era proprio divertente. A me piace molto ridere. Si vive una volta sola e stiamo sempre a piangere…». Tuttavia, la storia finì per una scelta che non dipese da lei: «Perché non sapevo che aveva un’altra fidanzata. Più altolocata. Scelse lei, Sandra. Poi, la sposò».

Gli amori di Ornella Muti: “Per Celentano ho tradito ma lui ha fatto una violenza”

Un altro capitolo importante è quello legato ad Adriano Celentano. «Che fossimo stati insieme l’ha detto lui, senza chiedermi il permesso. Una violenza. Io aggiungo che è stata una storia breve, ma d’amore. Non concepisco il sesso per il sesso. L’ho detto: ci casco sempre quando uno è divertente. E lui lo era, molto. Ho tradito mio marito, che era ai tempi Federico Facchinetti, una cosa orribile. Forse, ho tradito perché ero stata tradita, ma a volte, è una scusa che uno si dà. E poi con Adriano è finita. Io ci sarei anche rimasta. Ma è andata così ed è stato meglio».

La prefazione del suo libro è firmata da Sean Baker, regista premiato con quattro Oscar per «Anora». Un incontro che ha lasciato il segno. «Preparava un cofanetto dei miei film, mi ha chiesto un’intervista. Non aveva ancora vinto gli Oscar. È venuto con la moglie, il cane. Lasciamo perdere il turbamento erotico, perché è tutto il resto che ha riempito di gioia un’insicura come me: mi ha detto che l’ho formato come regista, l’ho ispirato…».

Gli amori di Ornella Muti: “Con Jeremy Irons poteva esserci…”

Un momento cruciale della sua vita è stato nel 1974, quando decise di non abortire. «Non voglio neanche darmi troppi meriti. Tutti mi dicevano che avrei perso il film con Mario Monicelli, che la mia carriera sarebbe finita, ma io queste cose non le ho proprio calcolate. Forse, per il mio trauma, ho sempre privilegiato affetti, famiglia. E poi Naike mi ha tenuta in una carreggiata diritta: erano gli Anni ’70, ero piccola, innocente, con tutti i miei problemi, bella, ero un bocconcino come tante ragazze in un mondo di lupi, di droghe: è ovvio che ero in pericolo. Avevo provato l’Lsd, un’amica l’ha preso e si è buttata dalla finestra. Ma avendo Naike, non potevo bere, drogarmi, perdermi».

Nel suo percorso artistico, ha lavorato con grandi nomi, come Alain Delon e Jeremy Irons, e racconta un episodio emblematico. «Fare Un amore di Swann fu durissimo. Delon soffriva Irons, lo viveva come un rivale più giovane. Jeremy, invece, con me era gentilissimo. Un giorno, avevo un corsetto strettissimo, faceva caldo e svenni, ma lui mi prese al volo. Essere raccolta mentre ti senti male e neanche chiedi aiuto è meraviglioso». E alla domanda se ci fosse stato qualcosa tra loro, risponde con sincerità: «Niente. Ma avrebbe potuto, forse».

Ornella Muti: “Nessun rimpianto per James Bond”

Ha rinunciato a essere la Bond girl di Roger Moore per lealtà verso un amico, una scelta che non rimpiange. «No, ormai è andata. Mi sono consolata dicendo che, in fondo, le Bond girl non hanno mai avuto grande fortuna».

Il suo amore per il cinema è ancora vivo. «Sì, certo. Ho appena girato Il filo rosso di Alessandro Bencivenga, in cui interpreto Ida Dalser, la prima moglie di Mussolini, rinchiusa in manicomio. E nel film di Bertrand Mandico, Roma Elastica, faccio un personaggio per me orrendo: una presentatrice esaltata che flirta con la macchina da presa, parla al suo pubblico… Mi sono divertita tanto. Poi devo fare due piccoli ruoli in film tedeschi e russi. Faccio quello che c’è e che mi diverte. I ruoli per donne della mia età sono pochi, ma non importa. Ho fatto tanto. Le cose cambiano e va bene così».

Infine, riflette sul suo percorso spirituale, che l’ha portata dal buddismo alla fede in Dio. «Il buddismo è stato un percorso molto bello. Ma poi ho iniziato a pregare Dio e la mia vita è cambiata. Nel buddismo, devi esprimere tre desideri, a breve, medio e lungo termine, e a me non si è realizzato niente. Invece, pregando Dio, dopo una settimana, le cose si sono sciolte. Mi sento più al sicuro sapendo che c’è Dio sopra di me».

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