Trova il coinquilino morto in casa e vive con il cadavere per mesi: la scoperta shock durante le pulizie. Una giovane donna trova il coinquilino morto in casa e decide di vivere con il cadavere per più di tre mesi. Sono emersi dettagli agghiaccianti da un caso giudiziario che ha sconvolto la cittadina francese di Carpentras, nel dipartimento di Vaucluse.
Protagonista della vicenda è una donna di 29 anni, ribattezzata nei documenti giudiziari come Léa M., accusata di aver vissuto per mesi accanto al corpo in decomposizione del suo coinquilino, un uomo di circa sessant’anni. Come riporta il Daily Record l’episodio risale al 2020, quando i vicini dell’appartamento di Rue de la Juiverie avevano segnalato un odore nauseabondo proveniente dalla casa della giovane, da tempo irraggiungibile.
Allertato, il custode dello stabile aveva incaricato un’impresa di pulizie di intervenire. Gli addetti, una volta entrati nell’abitazione, si trovarono davanti a una scena macabra: il corpo decapitato di un uomo giaceva su un divano letto. L’uomo, identificato come Paul D., era un senzatetto che aveva trovato ospitalità temporanea presso Léa.
Il cadavere seduto
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la donna, affetta da gravi disturbi psichiatrici, avrebbe scoperto il corpo senza vita del coinquilino e, invece di allertare le autorità, avrebbe deciso di mantenerlo nella posizione seduta. Col passare del tempo, il corpo si sarebbe mummificato, fino a perdere la testa a causa dell’avanzata decomposizione. Alcuni testimoni hanno riferito di aver visto la donna gettare diversi sacchi della spazzatura, che si sospetta contenessero parti del corpo dell’uomo.
In un’intervista riportata dalla stampa locale, Léa avrebbe dichiarato che “il corpo era come una mummia e la testa si era staccata”. Inizialmente accusata di omicidio colposo volontario, la donna trascorse oltre un anno in custodia cautelare, ma le accuse vennero successivamente ridimensionate per mancanza di prove.
Il processo si è concluso con una condanna per profanazione di cadavere: quattro mesi di reclusione con sospensione condizionale. La difesa ha sostenuto che la donna, segnata da un’infanzia difficile e da gravi problemi mentali, non fosse in grado di comprendere appieno le proprie azioni, trasformando così un episodio di degrado e solitudine in un dramma umano di inquietante tragicità (foto da archivio).
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