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Matteo Bocelli: “Lite Grignani Pausini? Vi dico come la penso. Non posso parlare del matrimonio di Bezos”

Matteo Bocelli: “Lite Grignani Pausini? Vi dico come la penso. Non posso parlare del matrimonio di Bezos”. Matteo Bocelli sulla lite tra Grignani e Pausini, il matrimonio di Jeff Bezos, il papà, e non solo. Il cantante figlio d’arte, 28 anni, ripercorre le tappe più significative della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’ della quale vi proponiamo alcuni passaggi.

Il figlio di Andrea Bocelli parla con sincerità e ironia del suo percorso, della famiglia e delle emozioni che lo accompagnano. Quando gli si chiede cosa invidi al celebre padre, risponde con fermezza: «Invidia è una brutta parola. Posso dirle un motivo per cui stimo il mio babbo: la capacità di affrontare con calma situazioni difficili, scrollandosi di dosso i cattivi pensieri». L’ammirazione si estende anche all’artista che ha cantato per papi, presidenti e reali: «La resistenza vocale. Sono 40 anni che tiene botta, sere fa era al Metropolitan di New York, a 67 non è da tutti».

Il rapporto padre-figlio, però, non è sempre stato semplice. Da studente delle medie, confessa di aver fatto penare il genitore: «Con la prof di storia e geografia. Buona, me ne approfittavo. Ero birbante, vivace, disturbavo. Un amico dei miei mi disse: “Te resisti più sott’acqua che sui libri”». Anche la sorella Virginia vive momenti difficili, spesso torna a casa in lacrime per ciò che le dicono i compagni. Il fratello maggiore cerca di rassicurarla: «Succedeva pure a noi. Cerco di spiegarle che sono cose che ti fortificano, che ti rendono umile. Anche le offesucce ti aiutano a restare semplice. Lo sappiamo: siamo cresciuti in una realtà che non è quella della stragrande maggioranza delle persone».

Matteo Bocelli: “Da piccolo facevano commenti su mio padre”

I commenti non mancavano: «Ci chiamavano privilegiati, viziati. Facevano commenti sulla cecità del babbo. Quando sei bambino certe cose ti toccano, ci resti male». Nonostante tutto, ha scelto lo stesso mestiere del padre, senza cercare scorciatoie: «Alla base c’è una passione vera. Faccio quello che più amo al mondo. Incosciente? Forse sì, ma la vita va vissuta con naturalezza». E se il rischio è quello di restare per sempre “il Bocelli junior”, lui lo accetta con consapevolezza: «Le etichette ce le abbiamo tutti. Io nel mio piccolo cerco di impegnarmi al meglio».

Tra le esperienze più emozionanti, racconta il duetto per Leone XIV: «Stavolta sono stato più lucido di quando ho cantato per papa Francesco, lì a un certo punto i fiati non li avevo più, era troppa l’emozione. Mi hanno detto che papa Leone ha voluto il video di Fall on me e che l’ha rivisto molte volte».

La casa Bocelli è spesso frequentata da star internazionali. Lui ricorda con tenerezza una cotta infantile per Angelina Jolie: «Sì, ho avuto la possibilità di conoscerne molte. Da piccolo avevo una crush, una cotta pazzesca per Angelina Jolie. Babbo prima mi promise di farmela incontrare, poi disse che era saltato tutto. Ero tristissimo. Invece di nascosto aveva preparato la sorpresa. Mi portò a un evento e lei era lì che mi aspettava. Bellissima. Restai immobile e muto come una mummia».

Matteo Bocelli: “Lite Grignani Pausini? Vi dico come la penso”

Ha anche cantato «Quando, quando, quando» con Will Smith: «Un’idea nata così, magari in futuro la incideremo. Will è un personaggione». E ha posato per Guess accanto a Jennifer Lopez: «Qualche anno fa. Conoscevo Paul Marciano, quell’estate mi chiese: “Ti va di posare per la nostra prossima campagna?”. E io: “Ma dai, hai un sacco di modelli molto migliori di me”. Ha insistito, alla fine ho accettato. Soltanto sul set ho scoperto che ci sarebbe stata pure J-Lo. Wow. Me la sono ritrovata seduta sul pianoforte». «L’ho intrattenuta suonandole il Chiaro di Luna di Beethoven. Almeno tutti quegli anni di studio al conservatorio mi sono serviti».

Il suo ultimo singolo è «Falling in love», e sul tema dell’amore non si tira indietro: «Un domandone. Sarebbe un capitolo lunghissimo». «Ho avuto due relazioni importanti. Però a volte ci sono innamoramenti brevi che sono altrettanto veri». Alla domanda se sia libero o impegnato, risponde con un sorriso: «Restiamo nel vago. Lasciamo sognare. E poi mi innamoro ogni giorno della vita». Non gli dispiace ricevere complimenti per la bellezza, anche se preferirebbe che si parlasse di musica: «Vorrei che si parlasse più della mia musica, ma accetto ogni apprezzamento, prendo e porto a casa».

Matteo Bocelli: “Non posso parlare del matrimonio di Bezos”

Ha collaborato con Gianluca Grignani per una cover in italiano e spagnolo de «La mia storia tra le dita»: «Dopo aver registrato il brano ho contattato Gianluca. Mi ha risposto subito: “Sai, all’inizio ero quasi geloso perché l’avevi fatta proprio bene. Adesso invece, se non ti spiace, vorrei cantarne un pezzo insieme a te”. Ovviamente ho accettato. E’ venuto a casa nostra, è un uomo molto buono e sensibile». Matteo Bocelli sulla lite tra Laura Pausini e Grignani preferisce non entrare nel merito: «Mah, è una cosa nata tra loro, non so se c’era un trascorso. Ci sono rimasto male, forse si poteva risolvere diversamente. Invece di fare la guerra magari la si poteva cantare tutti e tre insieme».

Infine, conferma la sua presenza al matrimonio veneziano di Jeff Bezos e Lauren Sanchez, ma con discrezione: «C’ero, non posso negarlo. Però non ho il permesso di parlarne, ho firmato un contratto. Mi sentivo una formica, in mezzo a tante persone importanti».

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