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Rigopiano, il racconto di quelle ore terribili sotto la neve della famiglia sopravvissuta

Il racconto della famiglia Parete, sopravvissuta alla tragedia di Rigopiano

Giampiero, Adriana e i piccoli Gianfilippo e Ludovica Parete sono usciti sani e salvi dalla tragedia dell’Hotel Rigopiano. La famiglia estratta viva dal resort investito da una slavina ha deciso di raccontare ai microfoni de “Il Messaggero” quei momenti terribili.

Papà Giampiero, salvatosi per una casualità, è stato il primo a dare l’allarme e 40 ore dopo i vigili del fuoco sono riusciti a salvare anche la moglie e i figli. La tragedia lo ha segnato e per questo, come racconta lui stesso: “Abbiamo deciso di sposarci con rito religioso. Dopo aver pregato tanto, non lo facevo da quando ero ragazzino, ho guardato negli occhi la mia compagna e le ho chiesto di sposarci. Dobbiamo farlo per ringraziare il Signore che non ci ha voluto dividere, che ha scelto noi tra i sopravvissuti. Mi piacerebbe essere ricevuto da Papa Francesco per far benedire Gianfilippo e Ludovica. Sarebbe bellissimo e indimenticabile per tutti noi”.

Adriana, romena, infermiera di professione, descrive così il dramma di quelle ore sotto ciò che restava dell’hotel: “Mi ha aiutato molto la mia professione nel gestire i momenti più difficili. Non ho mai fatto capire al bambino la gravità della situazione. Ci riparavamo dal freddo con una coperta, ma era impregnata di fumo di un sapore orrendo, non potevamo avvicinarla al viso, per non rimanere soffocati. Così l’ho lavata con quel poco di acqua a disposizione: mezza bottiglietta da mezzo litro, che doveva servire anche per bagnarsi le labbra ogni tanto. Quando ci hanno tirato fuori l’acqua era terminata. Non abbiamo né mangiato, né bevuto. Il fumo, il freddo, la paura, le voci e i pianti che arrivavano dalla stanza dove si trovava mia figlia Ludovica, la disperazione di Gianfilippo che chiedeva del papà. Ero seduta su una poltrona, con lui in braccio, qualche volta chiudevo gli occhi, alle spalle arrivava aria fredda. Confesso che ho seriamente temuto di restare sepolti vivi”.

In quei momenti terribili, la coppia di coniugi confessa di aver pensato di morire. Giampiero, che era all’ospedale ancora sotto shock, mentre moglie e figli erano sotto metri di neve, confessa: “Senza di loro la mia vita sarebbe stata inutile. Quando ero in ospedale ho pensato che sarebbe stato meglio se fossi morto anch’io insieme al resto della famiglia”. I parenti di Adriana in Romania l’avevano data per morta: “Tante persone hanno portato fiori, lumini e candele davanti alla casa dei miei genitori. Erano disperati, hanno seguito la situazione alla televisione e, una volta salvata, mio padre e mia madre non volevano credere alla mia voce. Pensavano che fossimo morti”.

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