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Da Monaco campagna pubblicitaria contro l’Alto Adige: troppi pesticidi. Bolzano annuncia querele

Una vera e propria campagna pubblicitaria contro l’Alto Adige

La metropolitana di Monaco è stata letteralmente tappezzata con manifesti che fanno il verso a quelli del marketing turistico dell’Alto Adige, ma che invece di invitare i turisti ad apprezzare natura e bellezze del luogo li mettono in guardia sui veleni che impregnerebbero aria, acqua e suolo delle dolomitiche vallate. Sotto accusa è il sistema agricolo del Sudtirolo, per l’uso eccessivo dei pesticidi in monocolture intensive.

I manifesti giganti sono stati realizzati dall’ Umweltinstitut München, una Ong che si occupa di inquinamenti fondata nel 1986, all’indomani di Chernobyl. L’istituto ambientale di Monaco, spazientito dalla promozione dell’Alto Adige come terra della natura incontaminata e dell’aria buona, hanno disegnato un’imitazione del logo dell’Alto Adige e l’hanno sovrapposto alla fotografia di un trattore che passa tra i filari mentre spruzza sugli alberi una nuvola di una qualche sostanza, con lo slogan “L’Altro Adige cerca aria buona”.

Subito è arrivata la reazione della Provincia di Bolzano che lascia intendere di procedere legalmente contro l’Umweltinstitut, per danni d’immagine e per l’uso del marchio. “Non permetteremo di screditare in questo modo l’Alto Adige e in maniera particolare il settore della frutticoltura. In materia di tutela ambientale il siamo all’avanguardia”, ha detto il presidente sottolineando come il 17 luglio scorso Legambiente ha assegnato una delle sue Bandiere Verdi destinate a esempi virtuosi nelle aree di montagna, al Comune di Malles, nella Val Venosta. Decisione contro cui i contadini del posto avevano presentato ricorso al Tar, che è stato bocciato proprio pochi giorni prima l’assegnazione della Bandiera di Legambiente.

Ma la campagna dell’associazione ambientalista bavarese rimanda a un sito aperto per l’occasione, Pestizidtirol.info, che denuncia l’uso nella regione di oltre 42 chili di pesticidi l’anno per ettaro. Sono del resto i dati che fornisce l’Istat nella sua rilevazione annuale sull’utilizzo dei prodotti fitosanitari, l’ultma a maggio 2017, che pongono l’Alto Adige fra i territori che ne fa l’uso più massiccio in Italia.

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