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Pamela Mastropietro, una testimone: a Macerata festini a luci rosse e droga per ricchi e vip

Una testimone rivela a RaiNews24 un giro di prostituzione minorile nella Macerata bene

Testimone rivela a RaiNews24: grazie ai nigeriani, che gestiscono lo spaccio a Macerata, un gruppo di notabili si procurava droga e ragazzine per party a luci rosse. La Mastropietro potrebbe essere finita nella rete. 

Continuano le indagini sull’omicidio di Pamela Mastropietro ed in occasione della fiaccolata organizzata a Roma in ricordo della ragazza uccisa lo scorso 31 gennaio a Macerata  spunta la testimonianza di una donna, a cui è stato dato il nome immaginario di Selvaggia. Tutto è iniziato dieci anni fa, quando la ragazza si innamora di un suo compagno di classe. Lui però, invece di ricambiare il sentimento, decide di offrirle bevande alterate dagli stupefacenti e di portarla in un casolare di campagna per farla partecipare ai festini a luci rosse organizzati dalla Macerata bene e lì aveva incontrato molti uomini tra cui aveva riconosciuto tre poliziotti, un avvocato e alcuni esponenti dell’alta borghesia di Macerata.

I genitori della giovane, accorgendosi del suo cambiamento in casa, portano alla luce la storia e la convincono a denunciare tutto, presentando tre esposti. Tali esposti, però, non avranno esito positivo “perché facendo nomi importanti coinvolgevo persone insospettabili di Macerata”. Persone potenti, in grado di mettere in piedi un giro di droga e prostituzione minorile molto complesso, servendosi di immigrati, soprattutto nigeriani, come manovalanza e dediti al traffico di stupefacenti.

Dopo la tragedia di Pamela, Selvaggia ha deciso di non tacere e accendere nuovamente i riflettori su una realtà che difficilmente il procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio potrà fare a meno di indagare.

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