Jack Savoretti dal 16 aprile in ‘Singing to strangers’ Tour, in un’intervista a Il Giornale
Jack Savoretti al primo posto nelle classifiche inglesi con ‘Singing to strangers’ e dopo il passaggio a Sanremo on gli Ex Otago, ha rilasciato un’intervista a Il Giornale in cui racconta della sua carriera. Il cantante è uscito con il nuovo album osannato dalla critica. The Guardian ha definito il suo disco ‘una lussuosa nuvola di sofferto romanticismo’, Bruce Springsteen e Neil Young lo hanno voluto nei propri concerti e lui chiuderà il suo tour con uno show sold out nientemeno che alla Wembley Arena di Londra.
Savoretti, originario di Genova, è nato a Londra e racconta i motivi che portarono la famiglia a trasferirsi in Inghilterra. “Mio papà Guido fu testimone di una rapina a una banca da parte delle Brigate Rosse e raccontò agli inquirenti quanto aveva visto. aveva 19 o 20 anni, si sentiva come John Wayne o Charles Bronson e voleva cercare giustizia. Lo misero sotto scorta per un bel po’, diciamo due anni…. Mio Nonno gli consigliò di non rischiare e di andarsene via, lontano dall’Italia per mettersi al riparo dalla vendetta dei brigatisti che lo avevano visto in faccia…. E così papà arrivò a Londra… Poi ha conosciuto mia mamma, che faceva la modella e aveva parecchi amici musicisti, tra i quali Keith Richards dei Rolling Stones”.
Savoretti nel suo ultimo album canta anche un brano inedito di Bob Dylan (Touchy situation). “È stato molto più semplice di quanto ci si possa immaginare. Vorrei avere una storia fantastica da raccontare ma non è così. Il mio manager ha saputo che c’erano dei testi inediti di Bob Dylan scritti negli anni Novanta e glieli ha chiesti. Ci hanno mandato un pezzo corto da rielaborare e un testo più lungo che avrebbe potuto essere usato tutto. Ho scelto quello, ho scritto la musica e ho avuto l’ok per pubblicarla. Facile no?”.
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