Mafia, maxi blitz nel feudo di Matteo Messina Denaro
Mafia, maxi blitz nel feudo di Matteo Messina Denaro: bloccato nuovo asse con gli Usa. 13 arresti. Una serie di viaggi da New York al cuore della Sicilia, in particolare a Castellammare del Golfo, ha insospettito i carabinieri del nucleo investigativo di Trapani, che hanno inviato un’indagine. Il pellegrinaggio era degli uomini della cosca Bonanno all’indirizzo del boss punto di riferimento per l’imprendibile Matteo Messina Denaro.
Così il procuratore Francesco Lo Voi, l’aggiunto Paolo Guido e i sostituti Francesco Dessì e Gianluca De Leo stanotte, hanno fatto partire l’operazione che ha portato agli arresti di 13 persone. E questa volta, le intercettazioni sono entrate ancora più a fondo nei segreti della provincia di Trapani, mettendo in risalto relazioni fra mafiosi e insospettabili.
A ricostruire il blitz è l’edizione odierna de ‘La Repubblica’, secondo cui, stamattina, sono scattate perquisizioni nell’abitazione e nell’ufficio del sindaco di Castellammare del Golfo, Nicola Rizzo, di centrodestra. Al primo cittadino è stato notificato un avviso di garanzia in cui si ipotizza il reato di concorso esterno in associazione mafiosa.
Alla base dell’operazione un nuovo sodalizio con i cugini d’oltreoceano. Un rapporto rinsaldato tra Cosa nostra siciliana e americana emerso dalle intercettazioni ambientali ricavate dalle microspie piazzate non solo in provincia di Trapani, ma anche in quella di Agrigento. Sullo sfondo, l’imprendibile Matteo Messina Denaro, il capomafia della provincia di Trapani condannato all’ergastolo per le stragi del 1993 di Firenze, Milano e Roma.
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