Coronavirus a Milano prima che a Wuhan, dalla Cina nuove ‘accuse’ all’Italia
Coronavirus a Milano prima che a Wuhan, dalla Cina: “Lo conferma una scoperta”. Ancora dito puntato sull’Italia e ancora una volta le accuse arrivano da un organo del partito comunista cinese.
Secondo il sito del Global Times, tabloid in lingua inglese del Quotidiano del Popolo, “L’Italia ha potenzialmente avuto una diffusione del covid-19 prima di Wuhan”. L’articolo parte dalla notizia del bambino di 4 anni per il quale è stato riscontrato un’infezione da coronavirus risalente al novembre 2019, a Milano.
“Alcuni esperti ritengono ciò indichi che l’epidemia di covid 19 è iniziata in Italia prima che a Wuhan, dove sono stati riscontrati i primi sintomi in un paziente l’8 dicembre 2019. Tuttavia ciò non indica l’Italia come origine del virus, perché determinare la fonte è un lavoro complicato. Gli esperti suggeriscono che paesi come l’Italia e gli Stati Uniti lavorino con l’Organizzazione Mondiale della Sanità per analizzare e indagare sull’origine del virus”, si legge sul sito che cita Wang Guangfa, esperto del Primo ospedale dell’università di Pechino.
Secondo Wang, gli scienziati cinesi non hanno cercato una fonte straniera all’inizio delle indagini sull’epidemia di Wuhan, facendo sforzi per trovare un’origine animale.
“Tuttavia la Cina non è riuscita a trovare una fonte interna” e le nuove prove “suggeriscono che il virus possa essere stato portato a Wuhan da altri paesi, anche se non abbiamo prove su esattamente quale paese”, afferma ancora Wang. Il giornale cita anche casi di coronavirus confermati in Usa a metà dicembre e in Francia a fine 2019, prima o attorno al momento in cui il virus è stato identificato in Cina.
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