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Politica

Conte al Senato: “Difficile governare con chi mina equilibri. Servono donne e uomini capaci di rifuggire egoismi”

Il discorso di Giuseppe Conte al Senato, il Premier rinnova appello dopo aver incassato la fiducia alla Camera, arrivata ieri sera con 321 sì

Conte al Senato: “Difficile governare con chi mina equilibri. Servono donne e uomini capaci di rifuggire egoismi”. Dopo aver incassato la fiducia alla Camera, arrivata ieri sera con 321 sì, 6 in più della maggioranza assoluta, oggi per Giuseppe Conte c’è il test più difficile da superare, ossia la prova della fiducia al Senato. Di seguito il discorso del Premier.

In questi giorni ci sono state “continue pretese, continui rilanci concentrati peraltro non casualmente sui temi palesemente divisivi rispetto alle varie sensibilità delle forze di maggioranza. Di qui le accuse, a un tempo di immobilismo e di correre troppo, di accentrare i poteri e di non aver la capacità di decidere. Vi assicuro che è complicato governare con chi mina continuamente un equilibrio politico pazientemente raggiunto dalle forze di maggioranza”. 

Conte al Senato: “Difficile governare con chi mina equilibri”

“Servono un Governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli delle difficoltà che stiamo attraversando e della delicatezza dei compiti. Occorrono donne e uomini capaci di rifuggire gli egoismi e di scacciare via la tentazione di guardare all’utile persona. Servono persone disponibili a riconoscere l’importanza della politica. La politica è la più nobile tra le arti e tra i saperi, se indirizzata al benessere dei cittadini. Quando la politica si eclissa questa istanze rischiano di essere ai margini o, peggio di sfociare in rabbia o nello scontro violento”, le parole del Premier riportate da Ansa.

Conte è tornato anche sulla riforma della legge elettorale annunciata ieri.  Sulla proposta del sistema proporzionale “leggo delle interpretazioni, diciamo così maliziose. Negli anni passati abbiamo subito una frantumazione della rappresentanza. Sono emersi nuovi processi, anche in maniera dirompente, non possiamo fare una legge che costringa forze così diverse. Questo artificio contribuirebbe all’instabilità politica, non stabilirebbe il quadro”. 

Le forze politiche, dopo le elezioni “saranno chiamate a definire accordi programmatici di alto profilo per governare, in modo da consentire una solida prospettiva politica” ai cittadini.

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