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Rocco Siffredi: “Il porno destabilizza i giovani per due motivi. I genitori hanno solo un modo per aiutarli”

Per Rocco Siffredi il porno destabilizza i giovani, l’intervista a Donna Moderna

Rocco Siffredi: “Il porno destabilizza i giovani per due motivi. I genitori hanno solo un modo per aiutarli”. L’attore a luci rosse in soccorso dei ragazzi e i problemi legati al sesso in una intervista a Donna Moderna. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Quali rischi corrono i giovanissimi?
«A quell’ età il porno ti destabilizza perché ancora non ti conosci, non sai cosa ti piace e, anziché sentirti libero di esplorare, vai verso le prime esperienze con una visione distorta della sessualità. Guardando donne insaziabili che hanno rapporti infiniti, i maschi pensano che le ragazze siano davvero così. Moltissimi vanno in ansia da prestazione, hanno problemi di erezione o eiaculazione precoce, mi chiedono pure come aumentare le dimensioni del pene convinti che il piacere femminile dipenda da quello. D’ altro lato, ci sono ragazzine che si spacciano per superesperte oppure si deprimono perché si vedono diverse dalle pornoattrici».

Cosa consiglierebbe ai genitori per evitare che i figli confondano la fiction con la realtà?
«Intanto è inutile vietare, perché si otterrebbe l’ effetto opposto. L’ importante è parlare di sesso con naturalezza, aiutandosi con i libri fin quando sono bambini e rispondendo alle loro domande. Più avanti occorre spiegare che i film porno sono estremi perché puntano sullo show. Nella realtà il sesso è toccarsi e toccare, capire cosa dà piacere a te e all’ altro, anche perché siamo tutti diversi. Detto questo, non voglio certo fare il bigotto: preferisco questa generazione alla mia, che è cresciuta fra i tabù».

[…] lei parla di ragazze che guardano film porno ma non si sentono abbastanza sexy oppure restano vergini perché cercano la persona giusta. Cosa suggerisce loro?
«A quelle che si sentono brutte perché non hanno un seno o un culo da pornostar dico che non è la perfezione a rendere sexy ma l’ autostima: piacersi conta più che piacere, e io stesso ho avuto i rapporti migliori con donne imperfette che però sapevano godere. Quanto alla prima volta… Ragazze, non esiste il principe azzurro perché il corpo è incontrollabile: magari il vostro tipo ideale non sa toccarvi o darvi piacere, allora che senso ha aver aspettato tanto? Meglio fare i primi passi e imparare a conoscersi con qualcuno che è gradevole. Per l’ amore c’ è tempo».

Dà lezioni anche ai ragazzi su come vivere bene il primo rapporto. Per esempio?
«Non pensare troppo. Più pensi di dover fare la performance della vita e più il sangue va al cervello anziché aiutare l’ erezione. Meglio fingere di conoscere la ragazza che vi piace già da un po’: immaginare di divertirsi con un’ amica rende le cose più semplici. Cercare il relax è la prima regola. Entrare in relazione, guardare, toccare, anche accettare di avere paura o di non riuscire del tutto. Le donne ti perdonano una defaillance».

Lei come ricorda la sua prima volta?
«Breve ma intensa, a 13 anni con una studentessa universitaria: ho subito pensato quanto fosse bello farlo davvero anziché masturbarsi. Mi sono innamorato molti anni dopo, quando vivevo a Parigi, e lì ho scoperto un’altra sessualità. Poi è successo con mia moglie (Rózsa Tassi, ex pornoattrice col nome d’arte Rosa Caracciolo, sposata nel 1993, ndr). Da quando sto con lei, a parte il lavoro, non esiste il sesso con altre: bisogna tener vivo il desiderio nella coppia e non distruggere tutto per una scopata».

È facile confondere i due piani?
«Lo è soprattutto per chi non ha mai vissuto la sessualità con pienezza e, quando la scopre, va fuori di testa. Altrimenti non molli la tua compagna per una ragazza più giovane e per una storia che dura giusto il tempo di rovinarti la vita».

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