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Lino Banfi, sorpresa da Papa Francesco: “Non me lo aspettavo. Mi ha fatto una confidenza sull’Ucraina”

Lino Banfi, sorpresa da Papa Francesco: “Non me lo aspettavo. Mi ha fatto una confidenza sull’Ucraina”. Lino Banfi, sorpresa da Papa Francesco, l’attore pugliese ha ricevuto un vero regalo dal Santo Padre, ne parla in una intervista a ‘Tv Sorrisi e Canzoni’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Lino, ci racconti: com’è nato questo incontro con Francesco?
«Da una lettera che gli ho scritto per dirgli che mi avrebbe fatto piacere vederlo in occasione del 60° anniversario del matrimonio con Lucia, mia moglie. A dire la verità non ci speravo molto perché quando gli ho fatto avere la lettera non era ancora scoppiata la guerra in Ucraina, ma poi purtroppo è successo quello che tutti sappiamo. Pensavo che non avesse tempo per vedermi».

Invece…
«Il 1° marzo mi hanno chiamato per dirmi che il Santo Padre mi aspettava il giorno dopo».

Dove vi siete incontrati?
«Io pensavo di dover andare a Santa Marta (dove vive il Papa, ndr), come le volte precedenti, e infatti, con la macchina stavamo andando in quella direzione. Poi, però, un gendarme mi ha portato nello studio dell’Aula Paolo VI».

Ha parlato di “volte” precedenti: quante volte è stato ricevuto da Francesco?
«Questa è stata la terza volta. Gli ho detto che, andando avanti così, mi considererò quasi un suo amico».

E lui?
«Mi ha risposto sorridendo: “Ma noi siamo già amici”. Poi mi ha chiesto come mai non fosse venuta con me anche Lucia e io gli ho spiegato che non sta tanto bene».

Lino Banfi, sorpresa da Papa Francesco: “Non me lo aspettavo”

Nei giorni scorsi il Papa ha annullato alcuni impegni a causa di un fastidioso dolore al ginocchio. Lei come lo ha trovato?
«Stupendamente bene! È vero, qualche volta si toccava il ginocchio che, mi ha raccontato, in questo periodo fa un po’ di capricci, ma abbiamo parlato e riso tanto. A un certo punto gli ho detto che mi piacerebbe ricevere una nuova onorificenza, quella di “giullare del Papa”. Quando si sente un po’ giù o è arrabbiato, mi chiama e io corro da lui per farlo ridere. Gli è sembrata una buona idea perché ha detto che bisogna far sorridere le persone e c’è tanto bisogno di gente come me che lo faccia. Io gli ho risposto che, in realtà, c’è bisogno di persone come lui perché se io sono, come mi chiama anche lui, il “nonno d’Italia’, lui è “l’abuelo del mundo” (il nonno del mondo in spagnolo, ndr)» .

Avete anche parlato della guerra in Ucraina?
«Solo un accenno. Mi ha detto che ricorda il suo incontro con il Presidente Zelensky e che anche lui era un attore. Ha sottolineato che è sbagliato dire attore comico perché noi siamo attori e basta, né comici né drammatici».

Possiamo dire che l’incontro con Francesco è stato il più bel regalo che ha ricevuto per il suo anniversario di matrimonio?
«Un regalo meraviglioso. Come lo è stato anche la lettera che mi ha scritto l’anno scorso e che considero il vero premio alla carriera. Quando mi ha chiesto di Lucia gli ho raccontato com’è stato il giorno del nostro matrimonio».

Emozionante?
«Tristarello. Il padre di Lucia non voleva che ci sposassimo, nonostante i dieci anni di fidanzamento, perché non si fidava di uno che voleva fare l’attore. Così abbiamo fatto la “fuitina” e, per questo, ci siamo dovuti sposare in fretta e di nascosto perché non avevamo diritto al matrimonio tradizionale in Chiesa e all’abito bianco: alle sei del mattino, noi due soli in una sacrestia a Canosa di Puglia. Il clero allora era un po’ “cattivello”, l’ho detto anche a papa Francesco. Quel giorno, però, promisi a Lucia che, se il Signore ci avesse concesso la grazia di arrivare alle Nozze d’oro, avremmo fatto una grande festa. E infatti proprio così è stato».

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