Home » Carlo Verdone: “Astio con Sordi? Falso, mi fece un regalo. Voglio sfatare una leggenda su di me”
Gossip

Carlo Verdone: “Astio con Sordi? Falso, mi fece un regalo. Voglio sfatare una leggenda su di me”

Carlo Verdone: “Astio con Sordi? Falso, mi fece un regalo. Voglio sfatare una leggenda su di me”. Carlo Verdone e l’astio con Alberto Sordi, l’attore romano smentisce e racconta un retroscena in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

«[…] La storia della mia ipocondria è una leggenda che va sfatata per sempre. Sono solo un esperto che si mette a studiare la sera, ogni tanto mi chiedono qualche parere e ogni tanto ci azzecco».

Il Covid però le ha fatto rinviare il suo ultimo film per molto tempo, Si vive una volta sola, storia di medici peraltro…
«Stavamo con la mascherina nel manifesto… il Covid ha penalizzato soprattutto la sala, mandando sul lastrico tante persone».

[…] Sordi, da sempre considerato un suo padre putativo. Definizione ingombrante?
«No, solo non mi sono mai azzardato a definirmi il suo erede. Ci unisce la romanità, ma avevamo stili diversi».

Qualcuno sostiene che sul set non andavate d’accordo: avete fatto solo due film insieme, in effetti.
«Han detto perfino che ci odiavamo…ma va, era un amico speciale. Vede quell’orchidea? Me la regalò nel 1986 quando nacque mia figlia Giulia, una sera che venne con Sergio Leone e Pippo Baudo. È ancora lì e me lo ricorda tutti i giorni».

Dai padri putativi a quelli veri: il suo, Mario, professore all’università, la bocciò a un esame
«Storia del cinema: gli avevo pregato di non chiedermi gli espressionisti, ma Fellini e il Neorealismo. Mi chiese gli espressionisti, ovviamente: bocciato. “Non potevo fare differenze, Carlo”, rigoroso come sempre. A cena però lo mandai a quel paese».

Carlo Verdone: “Astio con Sordi? Falso, mi fece un regalo che conservo ancora”

Sua madre Rossana, prof di liceo, di tutt’altra pasta…
«Se parlo di cinema lo devo a lei che mi ha sempre incoraggiato. Peccato se ne sia andata così presto, a 59 anni, nel 1985, per una malattia neurodegenerativa».

Già, fu molto difficile per lei, all’apice della sua carriera
«Quattro anni d’inferno: al mattino giravo Acqua e sapone, alla sera dovevo andare da lei in clinica, uno strazio».

Da sua moglie invece si separò nel 1996: dopo di lei il diluvio, non si è più risposato
«No, ma non significa che stia da solo».

[…] In questi tempi di orrenda guerra a Est, torna malinconicamente in mente Enzo di Un sacco bello che andava in Polonia a conquistare le ragazze con le calze di nylon
«Tutte le guerre sono brutte, ma questa è particolarmente idrofoba. Comunque, per trovare Enzo, oggi bisognerebbe andare a Dubai, i “broccoloni” sono lì».

[…] In conclusione, la cosa più brutta di questi ultimi vent’anni?
«Quando non riuscivo a camminare, per le mie anche senza cartilagini, otto anni di calvario.».

La cosa più bella?
«I miei figli. Seri, educati, bravi nei loro mestieri, diversi dal mio, lei nutrizionista, lui funzionario. Spesso chiedo loro consiglio, con la maturità che hanno. Sicuramente superiore alla mia».

Seguici anche su Facebook. Clicca qui

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com