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Spettacolo

Lino Banfi: “Pensione? Assolutamente no, per 2 motivi. E su Un medico in famiglia 11…”

Lino Banfi: “Io in pensione? Assolutamente no, per 2 motivi. E su Un medico in famiglia 11…”. Lino Banfi e la pensione, l’attore pugliese allontana lo stop alle scene e, anzi, a 85 anni rilancia in una intervista a ‘Vanity Fair’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Invecchiare resta un tabù, anche sullo schermo?
«Finora non si parlava di una certa età o la si associava a qualcosa di triste. Invece questo mi sembra il momento giusto per raccontarla. È un argomento attuale, per questo ci tenevo a fare il film. Ho letto la sceneggiatura durante la pandemia e ho rischiato, puntando su questo giovane produttore. E poi non volevo proprio restarmene a casa a fare il vecchio».

Niente pensione?
«Assolutamente no, fatemi fare non tre ma ventuno film l’anno. Stando in attività rinasco o, come dico io, metto in atto la Banfi Rigeneration. Vivo un’esistenza strana, sai? Forse la studieranno nelle scuole, ma niente pensione, con le mani in mano non ci so stare. Prima pensavo a lungo termine, ora agguanto tutto al volo, in nome del Carpe Diem».

In vecchie canaglie si scherza sulla morte. Lo fa anche lei?
«Sì, l’ho sempre fatto, anzi vorrei proprio scrivermi il mio coccodrillo, quell’articolo che si prepara per raccontare la vita di un personaggio. Ma vorrei darne lettura da vivo, non da morto. Tanto ai vecchi è concesso tutto, pure dire le parolacce, ragione in più per mandare a quel paese qualcuno».

Lino Banfi: “Io in pensione? Assolutamente no!”

Ha mai pensato ad un biopic?
«Sto pensando ad un docufilm sulla mia vita, mi piace l’idea. Non mi sbilancio a parlare di cinema, ora ci si riferisce sempre più spesso alle piattaforme, anche se per me hanno nomi impronunciabili. Lo farei anche per i giovani che mi dicono che crescono con i miei film e mi rivolgono sempre messaggi d’affetto. Ma devo sbrigarmi, perché fra 5-6 anni ci lascio le penne».

[…] Margot Sikabonyi ha detto che Un medico in famiglia 11 lo farebbe anche subito, se ci fosse lei. Ci sta?
«Sarei voluto andare alla premiere del suo film, perché è cresciuta con me, è una di famiglia, davvero una persona carina. E la capisco: io Un medico in famiglia 11 l’avrei fatto subito, magari con 3 o 4 puntate conclusive per salutare la famiglia Martini. Ma so anche che molti attori hanno pensato che i loro personaggi li hanno castigati, quasi costretti poi a fare solo quello. Lunetta Savino, ad esempio, continuava ad essere chiamata Cettina per strada anche quando faceva progetti più impegnati. Io invece volevo addirittura togliere il mio nome dai crediti e mettere direttamente Nonno Libero, mi è sempre piaciuta l’idea di essere diventato il nonno d’Italia».

[…] Lei ha festeggiato le nozze di diamante con sua moglie. Qual è il segreto della longevità di coppia?
«Se conti anche i 10 anni di fidanzamento, io e Lucia siamo insieme da 70 anni, io il mastro muratore e lei una discepola alle prime armi. Mi ha insegnato che se sei sereno negli affetti puoi affrontare tutto e noi abbiamo imparato l’onestà a vicenda, a costruire con materiali forti per durare di più. Abbiamo creato la felicità e, nonostante i problemi di salute suoi attuali (la signora è affetta da Alzheimer, ndr.), siamo felici anche di starcene da soli, per conto nostro».

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