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Addio antibiotici, in Uk la terapia dei vermi per curare ferite e sconfiggere i super batteri

Addio antibiotici, in Uk la terapia dei vermi per curare ferite e sconfiggere i super batteri. Per molti sono solo larve rivoltanti e contorte spesso associate a cadaveri in decomposizione. Ma ciò non ha scoraggiato i medici del sistema sanitario britannico a ricorrere sempre più spesso all’uso dei vermi per curare le ferite e prevenire le infezioni.

Il rimedio – notoriamente utilizzato durante la prima guerra mondiale – vede le larve di mosca poste sulla pelle in sacchetti a forma di bustina di tè, dove mangiano qualsiasi tessuto morto e presumibilmente secernono molecole antimicrobiche. I medici sperano che la terapia possa aiutare a contrastare la minaccia globale dei superbatteri, una crisi che ha un impatto potenzialmente catastrofico sulla società, paragonato per gravità al terrorismo e ai cambiamenti climatici.

Attaccare i vermi sulle ferite infette elimina i batteri. Mentre gli antibiotici possono favorire mutamenti e resistenza ai farmaci salvavita. I dati diffusi in Inghilterra mostrano che il numero di trattamenti con larve è aumentato di quasi il 50% nell’ultimo decennio. Lo riporta il Daily Mail, secondo cui i vermi sono stati utilizzati nelle strutture sanitarie inglesi più di 1.300 volte nel 2018-2019, rispetto ai meno di 900 decennio precedente. Tuttavia, gli esperti temono che la riluttanza degli operatori sanitari possa vanificare questo tipo di cambiamento.

Addio antibiotici, in Uk arriva la terapia dei vermi

L’uso dei vermi per pulire le ferite fu reso popolare per la prima volta durante la prima guerra mondiale, quando i chirurghi sul campo scoprirono che i soldati i cui tagli erano stati infestati, guarivano più rapidamente con le larve. L’avvento degli antibiotici negli anni ’40 ha in gran parte consegnato il trattamento alla storia. Ma la ricerca inglese mostra come questo metodo sia efficace nel trattamento di ferite difficili da guarire, oltre ad essere molto più economico dei costi dei medicinali.

BioMonde, con sede a Bridgend, nel Galles meridionale, vende ogni anno al servizio sanitario 9.000 biosacchetti di tè pieni di larve di moscerino di bottiglia verde da 1 mm. I sacchettini vengono posizionati sopra una ferita aperta, coperti con una medicazione e lasciati per un massimo di quattro giorni. Approvato nel 2004, questo metodo oggi rappresenta “l’ultima risorsa” per i pazienti che non rispondono alle cure con antibiotici.

Ma un sondaggio pubblicato sul Journal of Wound Care, ha rilevato che sulla cura con i vermi pesa molto il “fattore schifo” per gli operatori sanitari e gli stessi pazienti. Il professor Yamni Nigam, un entomologo dell’Università di Swansea, ha affermato che sarà necessario superare la “riluttanza” per rendere la terapia più popolare. “Gli infermieri specializzati nella cura delle ferite tendono ad aver assistito alla terapia dei vermi e sono d’accordo con l’idea di usarla”, ha detto al programma Today di BBC Radio 4.

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