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Salute

Diagnosi di tumore in Italia in forte aumento: c’è una causa. L’allarme degli oncologi

Diagnosi di tumore in Italia in forte aumento: c’è una causa. L’allarme degli oncologi. Le diagnosi di tumore in Italia sono in forte aumento e c’è una causa: gli stili di vita scorretti. Nel 2022 sono infatti stimati 390.700 nuovi casi, con un aumento di 14.100 in 2 anni. Nella fase post-Covid sono ripresi gli screening di prevenzione, ma il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso. Inoltre, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 2021.

È quanto emerge dal volume ‘I numeri del cancro in Italia 2022’, presentato oggi, lunedì 19 dicembre, al ministero della Salute e frutto della collaborazione tra Aiom (Associazione italiana di oncologia medica), Airtum, Fondazione Aiom, Ons, Passi, Passi d’argento e Siapec. Secondo gli esperti, la pandemia ha determinato un calo delle nuove diagnosi nel 2020. Ciò è però dovuto in parte all’interruzione degli screening. E oggi si assiste alla ripresa dei casi di cancro come in altri Paesi europei. Quadro che rischia di peggiorare se non si pone un argine proprio agli stili di vita scorretti.

Pesano anche i ritardi nell’assistenza accumulati durante la pandemia, ma si registra una ripresa dei programmi di prevenzione secondaria e degli interventi chirurgici in stadio iniziale. Come riporta Ansa, il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2022, è il carcinoma della mammella (55.700 casi, +0,5% rispetto al 2020). A seguire quello al colon-retto (48.100, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), poi polmone (43.900, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), prostata (40.500, +1,5%). E infine vescica (29.200, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne).

Diagnosi di tumore in Italia: nel 2022 forte aumento

Dall’altro lato, va letta positivamente la ripresa dei programmi di screening, tornati nel 2021 ai livelli prepandemici. In particolare lo screening mammografico raggiunge la copertura del 46% (nel 2020 si era attestato al 30%), per il colon-retto del 30% (era pari al 17% nel 2020) e per la cervice uterina del 35% (era al 23% nel 2020).

Nella prefazione del libro ‘I numeri del cancro in Italia 2022’, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, scrive che i dati raccolti durante il biennio 2020-2021 “segnano un momento di accelerazione per lo più in senso peggiorativo per quanto riguarda i fattori di rischio comportamentali per i tumori: si tratta di un dato che non può non destare preoccupazione se si considera che il 40% dei casi e il 50% delle morti oncologiche possono essere evitati intervenendo su fattori di rischio prevenibili, soprattutto sugli stili di vita”.

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