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Spettacolo

Nicole Kidman: “Carriera? Io pagata come gli uomini, ho una speranza. Un aspetto mi ha colpito”

Nicole Kidman: “Carriera? Io pagata come gli uomini, ho una speranza. Un aspetto mi ha colpito’. Nicole Kidman sulla carriera e non solo, l’attrice statunitense, 56 anni, parla a tutto tondo a proposito delle disuguaglianze nel Cinema in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Le sue sono donne fanno un mestiere considerato generalmente da uomo.
«Il cinema e la tv hanno una precisa responsabilità quando scelgono che tipo di storie raccontare».

Raccontare le donne così era quindi un dovere?
«Sì. Anche perché abbiamo aspettato per così tanto tempo di essere rappresentate nel modo giusto, che ci fosse un equilibrio insomma, che è poi quello della vita reale. Specie oggi. Un mondo in cui le donne sono parte delle decisioni: quelle quotidiane ma anche a livello di società».

Anche una serie tv può fare la differenza?
«Sì, specie se non viene concepita come un sermone, una predica. Ma semplicemente come il desiderio di mostrare qualcosa che esiste e che quindi merita di essere raccontato. Eppure non l’avevo mai visto mostrato prima, cosa che mi ha conquistata».

Nicole Kidman: “Carriera? Io pagata come gli uomini”

Cosa l’ha colpita?
«Venire a conoscenza di queste donne che conducono una vita così coraggiosa e intensa, che si trovano a compiere imprese inimmaginabili, che spesso le portano a sentirsi in conflitto anche con la loro vita personale. Era importante dire che è normale chiedersi se si abbia compiuto o meno la scelta giusta, quando le responsabilità ti fanno sentire divisa. Ma era anche giusto far vedere che alla fine bisogna sempre trovare la forza per non arrendersi e andare avanti».

È successo anche a lei?
«Moltissime volte; a chi non è successo? Mi sono chiesta spesso: se tornassi indietro rifarei questa cosa? Credo che sia una riflessione che sia comune per le donne, per quel senso del dovere che, comunque, sentono ancora oggi di avere, rispetto alla famiglia, agli affetti, a molte cose. Le nostre hanno un senso del dovere rispetto al Paese a cui appartengono, che vogliono servire nel modo migliore. Penso sia davvero nobile».

Cosa le sembra nobile?
«Trovo nobile quando qualcuno compie dei sacrifici senza definirli tali perché fa qualcosa in cui crede».

Lei come attrice ha raggiunto gli obiettivi più alti, arrivando al livello dei suoi colleghi maschi, ancora oggi trattati meglio da Hollywood. La sua carriera è un messaggio alle donne: si può fare.
«Sì, io me lo auguro davvero. So bene che non è per tutte così e so anche, perfettamente, che non è semplice. Ma è un messaggio che voglio dare e che spero possa arrivare anche attraverso questa serie. In fondo, è quello che ripeto sempre anche a mia figlia».

Cosa?
«Di non arrendersi. E continuare a perseguire i propri obiettivi, ostinatamente. Tanto, male che vada, cosa può succedere? Al limite ne raggiungerai altri, niente più. Ma ne vale comunque la pena. Quello che non serve a niente è torturarsi per i propri errori. Piuttosto, la conquista è imparare a godersi le cose belle nel momento in cui ci sono».

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