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Anoressia, nuovo farmaco per curarla è uno psichedelico: somministrato insieme a un supporto psicologico

Anoressia, nuovo farmaco per curarla è uno psichedelico: somministrato insieme a un supporto psicologico. La psilocibina, una sostanza psichedelica, potrebbe rappresentare un trattamento sicuro ed efficace per i pazienti con anoressia nervosa quando somministrata in singola dose insieme a supporto psicologico. Uno studio condotto presso l’Università di San Diego ha rivelato che questa combinazione ha il potenziale per controllare i comportamenti correlati al disturbo alimentare.

Il piccolo studio clinico di fase uno, pubblicato sulla rivista Nature Medicine, è stato incentrato sull’analisi degli effetti della psilocibina nel trattamento dell’anoressia nervosa. Se ulteriori ricerche confermeranno i risultati promettenti di questa fase pilota, la terapia con psilocibina potrebbe emergere come una nuova opzione per affrontare questa malattia mentale, caratterizzata da ossessioni e paure infondate riguardanti cibo, peso e forma fisica.

Attualmente, l’anoressia nervosa è una condizione difficilmente trattabile, senza terapie consolidate per controllare o ridurre i sintomi principali, né trattamenti farmacologici approvati. Diversi studi hanno già dimostrato che la terapia con psilocibina è promettente nel trattamento di altre malattie mentali, portando a miglioramenti nell’ansia, nella flessibilità cognitiva e nell’accettazione di sé.

Anoressia, nuovo farmaco per curarla

Nel presente studio, la ricercatrice Stephanie Knatz Peck ha esaminato gli effetti di una singola dose sperimentale di psilocibina (25 mg di COMP360, una forma sintetica della molecola sviluppata da COMPASS Pathways) somministrata insieme a supporto psicologico in un gruppo di 10 donne con anoressia, con un’età compresa tra i 18 e i 40 anni. Le pazienti sono state monitorate per tre mesi dopo la somministrazione della psilocibina.

I risultati hanno mostrato che il 90% delle partecipanti ha considerato il trattamento con psilocibina significativo e positivo. Inoltre, quattro partecipanti hanno sperimentato una significativa riduzione dei punteggi dei disturbi alimentari tre mesi dopo il trattamento, indicando una remissione della psicopatologia del disturbo alimentare.

Gli autori dello studio hanno sottolineato che non sono stati riportati eventi avversi gravi e che gli effetti acuti del trattamento con psilocibina sono stati ben tollerati dalle pazienti. È importante notare che questi risultati si basano su un campione di dimensioni ridotte e non sono stati confrontati con un gruppo di controllo che ha ricevuto un placebo. Pertanto, è necessario confermare tali risultati attraverso ulteriori studi su un numero più ampio di partecipanti.

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