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Bimbo malato di cancro immerso nel fiume Gange per curarlo: morto annegato a 5 anni

Bimbo malato di cancro immerso nel fiume Gange per curarlo: morto annegato a 5 anni. Un bimbo malato di cancro terminale viene immerso nel fiume Gange dalla famiglia per curarlo ma muore annegato a soli cinque anni. Secondo la polizia dice il bambino, che aveva la leucemia, è morto dopo che i suoi genitori lo hanno immerso nel fiume che scorre attraverso il nord dell’India nel tentativo superstizioso di curarlo.

Secondo quanto riferito, la famiglia aveva viaggiato dalla loro casa di Delhi ad Haridwar per celebrare la cerimonia e pregare per la vittima. Il tassista ha detto che il bambino era accompagnato dai suoi genitori e da una parente identificata come sua zia dai media locali. È successo lo scorso martedì, 23 gennaio. L’autista ha detto che il ragazzo sembrava “estremamente malato” e che i medici della capitale avevano rinunciato a tentare di salvarlo, portando la famiglia a prendere misure più disperate.

Un video condiviso localmente mostra i genitori che cantano preghiere mentre sua “zia” lo tiene sott’acqua. Secondo quanto riferito, i presenti hanno detto alla famiglia di fermarsi mentre continuavano a tenere il ragazzo sott’acqua, considerata sacra per gli indù. Alcuni sono intervenuti quando la famiglia si è rifiutata, e il video mostra la ‘zia’ che tenta di aggredire gli spettatori mentre tentano di tirare fuori il bambino dall’acqua. Il piccolo è stato poi portato in ospedale, dove i medici hanno formalmente annunciato il decesso.

In una clip, che preferiamo non pubblicare per le terribili immagini, si vede la “zia” del ragazzo annunciare a gran voce che tornerà in vita. I familiari sono stati tutti presi in custodia per essere interrogati. Il capo della polizia della città di Haridwar, Swantantra Kumar, ha detto: “Sembra che abbiano portato qui il ragazzo perché credevano che il Ganga lo avrebbe curato”.

Le credenze sul Gange

Il fiume Gange, con un ruolo centrale nella storia fondatrice dell’India, ha un significato religioso e culturale duraturo per gli indù. I credenti si bagnano nel fiume e ritengono di essere l’incarnazione di tutte le acque sacre nella mitologia religiosa. Si ritiene che il fiume abbia proprietà spirituali, capaci di lavare via il peccato e di assorbire le impurità. Si dice anche che morire sulle rive del fiume o essere cremati nelle vicinanze garantisca la salvezza immediata.

Durante la pandemia, potenzialmente migliaia di corpi sono stati avvistati nel fiume mentre le famiglie tornavano all’usanza di immergere i defunti nelle acque sacre del Gange. Altri hanno lasciato i corpi dei familiari sulle rive sabbiose del fiume. Nonostante i progressi dell’industria e della tecnologia a livello nazionale, il 90% della popolazione indiana vive ancora senza assicurazione sanitaria.

L’aumento dell’aspettativa di vita e il calo del tasso di mortalità metteranno ulteriormente a dura prova il settore sanitario indiano nei prossimi anni. Una tendenza che lo stato sta cercando di abbinare con grandi investimenti nella spesa sanitaria pubblica.

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