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Cliente fa causa a McDonald’s: “Il formaggio di quel panino mi ha quasi ucciso”

Cliente fa causa a McDonald’s: “Il formaggio di quel panino mi ha quasi ucciso”. Un cliente fa causa a McDonald’s sostenendo che il formaggio in un Big Mac lo ha quasi ucciso. Charles Olsen, questo il nome del protagonista della vicenda, ha ordinato il piatto preferito dai fan da un McDonald’s con sede a New York, tramite un delivery, ma aveva fatto espressa richiesta di non mettere il formaggio. Questo non perché lo detesta, ma per ha un’allergia al latte.

Un problema di non poco conto visto che mangiare latticini gli porta conseguenze molto gravi per la salute. I fatti risalgono al 2021 ma la causa è stata depositata venerdì 2 febbraio. Tra gli atti, il cliente ha incluso uno screenshot della sua richiesta di non aggiungere “formaggio americano” al suo hamburger. Ma sostiene che l’ordine è arrivato con il formaggio e, dopo i primi morsi, “si è sentito subito come se qualcosa non andasse bene. La gola è iniziata a dargli fastidio e a gonfiarsi”, si legge nella richiesta di risarcimento.

Il cliente “ha sentito una sensazione di bruciore in tutto il corpo. Ha guardato la sua ragazza, Alexandra, e ha tossito dicendo ‘c’è del latte in questo panino!'”. Il corpo di Olsen ha iniziato ad avere l’orticaria e stava lottando per respirare, afferma la causa. La sua ragazza lo ha portato d’urgenza al pronto soccorso ed è stato ricoverato per shock anafilattico. Secondo la causa, il 28enne aveva quasi bisogno dell’intubazione per sopravvivere, ma alla fine i medici sono riusciti a stabilizzarlo poche ore dopo.

Le motivazioni

In una dichiarazione, Olsen ha discusso delle difficoltà che deve affrontare quando ordina il cibo come persona allergica. “Ho dovuto passare tutta la mia vita a girare in punta di piedi tra i menu, a trattare con personale che non sa come gestire le allergie alimentari e così via”, ha detto tramite i suoi avvocati, secondo il New York Post.

“Le allergie dovrebbero essere una cosa così semplice da poter soddisfare come struttura. Non c’è motivo per cui non possano essere chiaramente elencate, le opzioni non sono incluse quando si effettua un ordine per indicare le allergie. Inoltre, il personale non è adeguatamente formato a gestile, nonostante sia una cosa semplice. Per fortuna sono stati fatti dei progressi, ma non sono sufficienti. Nessuno dovrebbe temere per la propria salute quando sta solo cercando di consumare un pasto”.

Nella causa aggiunge che presumibilmente non c’era alcun avviso di allergia o di contaminazione incrociata quando ha effettuato l’ordine. Olsen aveva già ordinato dallo stesso McDonald’s e aveva fatto la stessa richiesta senza problemi. Il suo avvocato, Jory Lange, ha definito la vicenda come una “esperienza traumatica” per il suo cliente che pensava di potersi fidare di quel ristorante. La causa non specifica i danni, ma chiede alla catena di fast food di seguire politiche alimentari e allergie adeguate.

Secondo il New York Post, McDonald’s ha inviato una dichiarazione del proprietario del franchising in cui si afferma: “Niente è più importante della sicurezza dei nostri clienti. Prendiamo sul serio ogni reclamo e stiamo esaminando attivamente queste affermazioni”.

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