Alle cattive abitudini alimentari spesso seguono i chili in più. Ecco quattro consigli su come evitare il sovrappeso
Se ne sente parlare sempre di più in televisione, frasi del tipo “la salute inizia a tavola” oppure “il cibo è la nostra prima medicina”, eppure ancora oggi molte persone non prestano attenzione alla propria alimentazione. Quando scatta il campanello d’allarme? Quando quel pantalone non entra più come prima. Quando la pancia inizia a venir fuori. Quando le gambe non hanno un aspetto liscio come una volta. Si decide allora di mettersi a dieta. E allora che si fa? “Via, per prima cosa togliamo pane e pasta! I veri cattivi che ci hanno fatto prendere peso fino ad oggi. Ma si! Tanto prendo a pranzo quel formaggio light, senza colesterolo. Un barretta al volo e ho fatto lo spuntino. Anzi, no! Lo spuntino oggi lo salto direttamente, così dimagrisco prima. Ma poi, a cena, che fame!” Quanti di voi si rispecchiano in questa situazione? Dite la verità, mai riusciti a risolvere del tutto il problema? A voi la risposta. Vi pongo di fronte ad una riflessione: e se non fossero i carboidrati il vostro vero nemico? E se invece dovreste spostare l’attenzione su qualcos’altro? In questo breve articolo vi parlerò delle cattive abitudini alimentari che, in maniera più o meno consapevole, assumiamo e alle quali siamo talmente abituati da non prestare più nemmeno attenzione.
SALTARE LA COLAZIONE. Una cosa che spesso mi capita in ambulatorio, durante la prima visita, è che la stragrande maggioranza delle persone non fa colazione o, al più, si limita a bere una sola tazzina di caffè, a stomaco vuoto: chi per tempo, chi perchè non ha fame, chi perchè preferisce non appesantirsi. Niente di più sbagliato. Si dice colazione da re, pranzo da principe e cena da povero: la colazione è il pasto più importante della giornata e ci dà la carica giusta per affrontare al meglio la giornata; meglio scegliere alimenti come latte o yogurt, insieme a dei cereali, delle fette biscottate o della frutt fresca.
SALTARE GLI SPUNTINI. Spesso, per mancanza di tempo, si saltano gli spuntini. La conseguenza qual è, però? Che si arriva troppo affamati a pranzo, in quanto lo spuntino è proprio il ruolo “spezza-fame”. Il miglior modo per prevenire le abbuffate, infatti, è evitare di arrivare troppo affamati al pasto successivo: per tale motivo è necessario programmare la propria alimentazione, consumando 5 pasti al giorno. Lo spuntino può e deve essere qualcosa di pratico e veloce, come un frutto, uno yogurt o una manciata di frutta secca.
NON SI BEVE ABBASTANZA. Altra pecca: non si beve a sufficienza! Spesso chi è fuori per lavoro tutta la giornata non ha proprio il tempo di bere. Ma esiste un rimedio anche per questo. Chi fa un lavoro di ufficio, ad esempio, può prendere la sana abitudine di mettere sulla propria scrivania una bottiglia d’acqua e sorseggiarla di tanto in tanto. Assumere direttamente drenanti? No, in quanto, in assenza di acqua, sforzerebbero inutimente i reni.
CIBI GIÀ PRONTI. Ritorna il tema della “mancanza di tempo” Oggi sono elevatissimi il numero di pasti fuori casa, ed anche quando ci si siede al tavolo di casa ecco che assistiamo al trionfo di piatti già pronti ed altamente lavorati. Negli ultimi decenni è infatti diminuito sensibilmente il consumo di pesce, frutta e verdura, a scapito di preparati già pronti e snack. Se pensiamo di perdere tempo cucinando, ricordiamoci che quel tempo investito ce lo ritroveremo tutto in qualità della vita.
Questi sono solo alcuni degli errori che si commettono più frequentemente. Il mio consiglio è quello di iniziare proprio da qu. La cosa fondamentale è non avere troppa fretta, ma essere al tempo stesso determinati e convinti, fino al raggiungimento del proprio obiettivo.
Dr.ssa Assunta Iorio
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