Un dossier su Igor il Russo nelle mani della Polizia
Uno spiegamento di uomini delle forze dell’ordine hanno dato la caccia negli ultimi mesi a Nobert Feher, alias Igor il Russo, il killer che ha ucciso due persone tra Budrio e Ferrara, in fuga dallo scorso 1 aprile. Ma il pericosolo latitante invece sarebbe andato via dall’Italia da tempo. Lo rivela un dossier arrivato tra le mani del pm Marco Forte. In una relazione del Servizio centrale operativo della polizia di Roma, alcune righe rivelano un dettaglio sconcertante sugli spostamenti di Igor negli ultimi 60 giorni.
Secondo quanto si legge nel documento, una “fonte confidenziale attendibile” avrebbe avuto notizie importanti sulla presenza di Igor il Russo in un Paese del Sudamerica. Dalle informative della polizia sarebbe emerso che un agente era stato inviato in Brasile, sulle tracce di Igor. Una volta arrivato l’agente però la polizia locale ha arrestato l’informatore, facendo saltare ogni tipo di contatti.
E mentre gli inquirenti continuano a scandagliare gli spostamenti degli ultimi anni del noto killer, cresce di giorno in giorno il sospetto che siano stati fin troppi gli errori commessi nelle indagini sulle diverse rapine messe a segno da Igor e la sua banda, tanto da agevolarne la latitanza. Nell’estate del 2015, tre componenti della banda di Igor vengono arrestati dopo aver rapinato e ucciso un pensionato in provincia di Ferrara. In carcere i complici di Igor raccontano dettagli approfonditi sul suo coinvolgimento nell’omicidio, lo incastrano. Negli atti di quegli interrogatori, risulterebbe anche il numero di cellulare di Igor, ma contro di lui non viene notificata nessuna ordinanza per le rapine, risulta irreperibile. E nessuno avrebbe tentato di localizzare il suo cellulare, un dettaglio che avrebbe permesso la sua cattura ben prima dell’omicidio nel bar di Budrio.
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