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Bilancio Ue, il Sud Italia fa i conti con la Brexit

Presentato il bilancio Ue 2021/2027: forti tagli ai fondi di coesione, il M5s si ribella

L’Europa si prepara a fare i conti con la Brexit. Londra non darà più il suo contributo, pari a 12-14 miliardi, e  Bruxelles è stata costretta a correre ai ripari per alimentare il suo budget da 1.279 miliardi.

L’impronta che la Commissione europea ha dato al bilancio comunitario per il 2021-2027 contiene già un conto salato per l’Italia, ma a preoccupare in particolare Roma sono i tagli, pari al 7%, dei fondi di coesione.

I fondi di coesione sono un’importante fonte di finanziamento per l’Italia, sono aiuti dell’Unione Europea con la finalità di finanziare infrastrutture di trasporto, progetti di educazione, salute, agricoltura ed ecosistema. Destinati a sviluppare le aree del sud dell’Europa, avrebbe ora ricadute negative soprattutto sul Meridione d’Italia.

Il Movimento 5 Stelle Europa ha fatto i conti, stabilendo che il taglio del 7% si tradurrebbe in una decurtazione di 5,3 miliardi nella nuova programmazione nel caso Bruxelles decida di confermare l’ultima quota conferita all’Italia.

“Serve una reazione forte dell’Italia contro la proposta di budget europeo presentata dalla Commissione europea. I tagli alla politica di coesione del 7% sono inaccettabili perché colpiranno principalmente le aree più povere d’Italia. Secondo le nostre prime stime si tratta di oltre 3 miliardi di euro di minori risorse investite. Chiediamo che il livello di disoccupazione giovanile sia inserito, oltre al PIL, come indicatore principale per quantificare l’assegnazione dei fondi europei”, così Laura Agea, capodelegazione del Movimento 5 Stelle.

“Durante la discussione al Parlamento europeo – aggiunge l’europarlamentare Marco Valli – presenteremo emendamenti per rimediare agli errori della Commissione. Comprendiamo le sfide al budget europeo rappresentate dall’uscita della Gran Bretagna, ma non possono essere i cittadini a pagarne le conseguenze. Ci sono spazi per ridurre i troppi sprechi europei e per rimodulare le spese. Diciamo no ai tagli lineari e, per quanto riguarda la PAC, chiederemo di privilegiare nell’assegnazione dei fondi i piccoli agricoltori ed eliminare le inefficienze. Vogliamo capire meglio, infine, come verranno utilizzati i 25 miliardi stanziati a sostegno delle riforme strutturali. Se per riforme strutturali Juncker intende il Jobs Act e la riforma Fornero faremo le barricate. Il Movimento 5 Stelle mette al centro della sua azione politica l’Italia e i cittadini italiani”, conclude Valli.

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