Home » FOTO – Le scuole del Sud ai tempi dei Borbone: spunta il documento che smaschera il vecchio censimento
Cultura Italia News

FOTO – Le scuole del Sud ai tempi dei Borbone: spunta il documento che smaschera il vecchio censimento

Le scuole del Sud ai tempi dei Borbone, spunta un importante documento:

Le cronache della Storia descrivono un Sud arretrato dal punto di vista dell’istruzione. Da un censimento effettuato subito dopo l’annessione del Regno delle due Sicilie al resto d’Italia, emerge un quadro abbastanza negativo sulle scuole del Meridione. Ma spunta ora un documento che potrebbe trasformare quei dati sull’istruzione al Sud ai tempi dei Borbone come una vera e propria fake news. A renderlo noto è il professor Gennaro De Crescenzo attraverso il proprio profilo Facebook, dove ha postato una sintesi di un approfondimento pubblicato su academia.edu. Ecco quanto scrive il presidente dei Neoborbonici:

“LE SCUOLE AL TEMPO DEI BORBONE: ALTRO CHE ‘MERIDIONALI ANALFABETI’ (NUOVE FONTI PER LO SMANTELLAMENTO DI UN ALTRO LUOGO COMUNE)”. Un nuovo numero (gratis online) di “QUADERNI PER LA VERITA’ STORICA. ALTRE FONTI, ALTRE STORIE. Analisi, spunti e integrazioni didattiche per lo studio dell’unificazione italiana e della questione meridionale” su ACADEMIA.EDU a firma di Gennaro De Crescenzo. NON MENO DI 7000 LE SCUOLE “POPOLARI” PUBBLICHE E PRIVATE CON NUMERI SCONCERTANTI ELENCATI PROVINCIA PER PROVINCIA E CONFRONTATI CON IL NUMERO DEI COMUNI E I DATI DELLE SCUOLE DEL RESTO DELL’ITALIA GRAZIE A NUOVE RICERCHE PRESSO GLI ARCHIVI DI STATO DEL SUD. “Sul Sud ‘analfabeta’ troppo spesso viene citato il dato dell’analfabetismo meridionale preunitario. Altrettanto spesso il dato viene riportato in vita carico di luoghi comuni generici e razzisti per confrontarlo (il filo rosso dell’ignoranza!) con i dati puntualmente negativi dalle indagini relativi ai famosi e attuali ‘accertamenti delle competenze’ nelle nostre scuole magari secondo lo schema che abbiamo già indicato per altri settori (‘siete stati sempre inferiori/ignoranti’, ‘è inutile aiutarli’, ‘fate da soli’ ecc.). Tornando alla storia, invece, il dato ossessivamente citato è quello del primo censimento italiano del 1861 ma nessuno ha mai analizzato la parzialità (i dati sono quelli relativi solo ad alcune regioni e i documenti originali sono da anni spariti) e la reale attendibilità di quel censimento realizzato in pieno caos amministrativo, nel passaggio da un Regno all’altro e in piena guerra (quella del ‘brigantaggio’) appena scoppiata in tutto il Sud”… “Scuole e maestri nelle Due Sicilie esistevano: con pregi e difetti, con limiti e prospettive, scuole e maestri esistevano ma nessuno (neanche tra gli accademici artefici di alcune tardive e recenti ricerche) mette ancora in dubbio o contesta il famoso luogo comune del censimento su quel ‘Sud borbonico analfabeta’ che ancora imperversa nei libri di scuola come nei dibattiti anche politici. È evidentemente necessaria e auspicabile, allora, un’ulteriore fase di ricerche (e di divulgazione) anche perché queste storie diventano (e non è più tollerabile) alimento per (immotivati) complessi di superiorità ‘padani’ e (immotivati) complessi di inferiorità meridionali, alla base di un sistema di governo che da oltre un secolo e mezzo penalizza le popolazioni dell’ex Regno delle Due Sicilie”.

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com