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Manovra, perché l’Europa è scettica, e i dubbi sui commissari che ‘avvertono’ l’Italia

Manovra, perché l’Europa è scettica, e i dubbi sui commissari

Ha fatto discutere tantissimo la lettera che Bruxelles, attraverso i due commissari Valdis Dombrovskis e Pierre Moscovici, ha inviato al governo italiano esprimendo seria preoccupazione per per la manovra di bilancio che si prefigura dopo i contenuti del Def. Una bocciatura che ha agitato i mercati e fatto salire lo spread, che ieri ha superato i 300 punti. Si è acuito lo scontro tra l’Unione Europea e il governo giallo-verde, con i due vicepremier, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, che in coro dichiarano di non avere alcuna intenzione di arretrare.

Secondo il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, tra sei mesi, quando ci saranno le elezioni Europee, si abbatterà una scure su questa Unione Europea che sarà spazzata via dal voto popolare. Le perplessità di Bruxelles sulla manovra del governo italiano, ha accentuato una divaricazione sempre più netta, nonostante qualche esponente di uno dei partiti della maggioranza provi a mediare.

Infatti, mentre Salvini riceve a Roma Marine Le Pen rafforzando l’asse sovranista che si candida ad un ruolo preminente in Europa, c’è Roberto Fico, presidente della Camera, che si incontra con quel Moscovici che è uno dei firmatari della lettera partita da Bruxelles con destinazione Palazzo Chigi e il Ministero del Tesoro.

Un invito al dialogo che non mitiga l’ostilità che si percepisce tra le due parti in causa, e poi Salvini e Di Maio hanno già dimostrato più volte di avere convergenza di vedute al di là di qualche iniziativa personale di chi non ha compiti di governo ma di farsi garante della Costituzione come chi presiede uno dei rami del Parlamento.

Difficile prevedere gli scenari futuri, perché la Commissione Europea si è espressa in termini negativi sul rapporto deficit-Pil portato al 2,4% dal governo italiano, la cui posizione resta tetragona e tendente a minimizzare qualsiasi forma di allarmismo. Per questo motivo, si fa fatica ad immaginare una conciliazione, sicuramente si farà il possibile perché Bruxelles non applichi procedure di infrazione.

Una negoziazione è indispensabile per far sì che la polemica non divampi ulteriormente, anche perché entro il 15 ottobre bisognerà presentare la manovra completa. In tutto questo marasma sui conti italiani, si ha davvero la sensazione che le elezioni Europee di maggio 2019, potranno provocare degli sconquassi all’attuale composizione dei vertici dell’Unione.

Non è un caso che, proprio i due commissari che hanno redatto la lettera indirizzata a Roma, siano esponenti di forze politiche ai minimi storici nei loro paesi. Moscovici fa parte di quei socialisti che in Francia sono spariti dalla scena, mentre è recentissima la tornata elettorale in Lettonia che ha certificato l’emorragia di consensi del partito di Dombrovskis passato dal 21% al 6%. Tutti dati dei quali è necessario prendere atto proprio in vista del voto europeo che avrà riflessi importantissimi su tutti i governi nazionali.

 

Maurizio Longhi per BreveNews.Com

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