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Nunzia De Girolamo: “Io cacciata dalla politica, c’è una cosa che la gente non sa. Flop Avanti popolo? Non volevo farlo e avevo ragione”

Nunzia De Girolamo: “Io cacciata dalla politica, c’è una cosa che la gente non sa. Flop Avanti popolo? Non volevo farlo e avevo ragione”. Nunzia De Girolamo cacciata dalla politica, e non solo, la conduttrice campana, 48 anni, tra le altre cose parla anche della quarta edizione di «Ciao maschio», in onda da sabato 13 aprile su Rai1, in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Cominciamo dalle noti dolenti. Ha superato quell’insuccesso?
«Io Avanti popolo non lo volevo fare, perché pensavo che fosse presto per me fare un programma di politica, troppo recente la mia esperienza in Parlamento. E infatti avevo pensato bene».

Cioè la gente ha visto in lei l’ex politica di centrodestra?
«Certo, si sa che sono una donna di centrodestra, nessuno invece sapeva il tunnel che ho attraversato quando sono stata cacciata dalla politica e mi sono rifatta una vita solo con le mie forze. E’ passata solo la narrazione di una meloniana di destra».

Nunzia De Girolamo: “Flop Avanti popolo? Non volevo farlo e avevo ragione”

Quindi lei aveva intuito che non sarebbe andata bene?
«C’erano molti indizi. Per esempio io pensavo che non fosse giusto andare su Raitre, una rete oggi disorientata».

Perché ha detto sì?
«Ho sbagliato. Dovevo dire no. L’azienda si è trovata con un vuoto, perché Bianca Berlinguer è andata via all’improvviso e dovevano tappare il buco. E io mi sono resa disponibile sapendo di rischiare>.

Le fa onore ammettere l’insuccesso e si prende anche le colpe
«Ho sbagliato e ho imparato che nella vita bisogna saper dire dei no. Tornando indietro direi no. Anche perchè ho capito i miei limiti: non sono pronta per condurre un programma di informazione politica».

Per alcuni mesi è stata nel frullatore
«Sì, è stata una grande sofferenza per me. A livello mediatico sono stata tanto esposta e non mi ha fatto piacere».

[…] Ma lei ha lasciato la politica per delusione o perchè aveva voglia di fare una vita divertente con la tv?
«Non l’ho lasciata io, è la politica che ha lasciato me. Una scelta fatta da alcuni dirigenti in una notte, in modo imprevisto. Io stavo facendo i tg per il partito, per il Presidente (Berlusconi). Non mi ero stancata, ero felice. Ma quando poi non sono stata eletta a Bologna, dovevo fare una scelta: o cambiare partito o fare l’esperimento con la tv. Giovanni Minoli mi diceva che io dovevo lasciare la politica e fare tv. Io ne facevo già tanta di tv perchè Berlusconi voleva che io andassi in onda a rappresentare il partito, quindi ho acquisito dimestichezza col mezzo. A quel punto è arrivata la proposta di Giletti di lavorare con lui a “Non è l’Arena” e scelsi di tentare questa strada. Mi sono fatta trasportare dalla curiosità. E ha funzionato. Poi è arrivata la chiamata di Milly Carlucci a “Ballando con le stelle”: mi sono guardata allo specchio, e ho capito che stavo per entrare nell’intrattenimento vero, dal quale non si può tornare indietro. Ho scelto quello e ne sono felice».

Nunzia De Girolamo: “Io cacciata dalla politica, c’è una cosa che la gente non sa”

Nessun pentimento?
«No, ho fatto pace con la politica. Peccato che ho vissuto e vivo la diffidenza di essere una ex politica nel mondo della tv: ho preso tante porte in faccia. Poi è arrivato “Ciao maschio”, una idea mia. Credo di avere una capacità particolare di relazionarmi al maschio, faccio anche domande imbarazzanti ma col sorriso. Ho pensato un po’ a quell’”Harem” di Catherine Spaak».

[…] Farà anche “Estate in diretta” come l’anno scorso?
«Non lo so, se me lo chiedono lo faccio. Lo vorrei rifare con Gianluca Semprini, un professionista eccellente. Entrambi abbiamo un buon carattere e non abbiamo mai discusso».

E con suo marito, discutete? Litigate molto per la politica o evitate l’argomento?
«Evitiamo di parlare di certe cose, scelte di partito. Lui parla in terrazza, lontano da me, perché non si fida. Però discutiamo di argomenti della vita . Abbiamo imparato a capire le ragioni dell’altro, le diversità vanno valorizzate. E noi poi ci amiamo».

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