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Spettacolo

Camila Raznovich: “Metoo? Tante donne lo hanno fatto come scelta di carriera. Certe scorciatoie…”

Intervista a Camila Raznovich, nel corso del format “I Lunatici”, programma in onda su Rai Radio 2:

“Sanremo? C’è sempre un po’ di polemica. È Sanremo! Mamhood ha vinto ed è anche il più scaricato su Spotify in Italia. Secondo qualcuno eravamo otto incompetenti. Quelle critiche hanno azzerato i miei dodici ad MTV. Battute a parte, mi sono stupita perché in quei giorni il mio passato ad MTV, è venuto fuori pochissimo”, esordisce Camila Raznovich.

La conduttrice, a tal proposito aggiunge: “Quando c’erano gli attacchi alla giuria che non era composta secondo i critici da persone dell’industria, ho pensato che la cosa positiva fosse che mi sia andata l’etichetta di MTV. Forse in tutto il marasma delle critiche e delle polemiche ho scoperto una cosa positiva, che adesso vengono considerata come ‘quella di Raitre'”.

Camila Raznovich conduce il programma ‘Alle falde del Kilimangiaro’ dal 2014: “Siamo felicissimi perché abbiamo apportato una rivoluzione, con un grande gioco di squadra, e i risultati sono al di sopra delle aspettative. Avevo una visione e sono riuscita ad ottenere ottimi risultati. Siamo molto contenti. Andrea Vianello, direttore dell’epoca, ha avuto una visione corretta. Ancora non siamo arrivati all’opera completa, è un cambiamento che richiede costanza ma lentezza. Il pubblico era abituato a un prodotto totalmente diverso, bisogna portarlo piano piano al cambiamento e all’accettazione di qualcosa di diverso”.

“#Metoo? Ben vengano tutte le prese di coscienza e di consapevolezza, però, occhio alla strumentalizzazione. La donna deve denunciare quando ci sono abusi di potere ma non possiamo negare che tante donne hanno fatto questo come una scelta di carriera. E non sto parlando degli episodi di violenza, quelli sono una cosa seria, che non mi permetterei mai di commentare.

Se invece parliamo degli eventi più gossippari, dico ben venga la presa di coscienza della donna, giusto pretendere dignità e pari opportunità per le donne, ma è anche vero che aiuterebbe noi donne che abbiamo fatto scelte diverse che nessuna accettasse la scorciatoia, perché quella che prende la scorciatoia rende tutto più difficile per quelle che la scorciatoia non la prendono. Non puoi fare un gioco seguendo delle regole e poi lamentarti delle regole. Puoi contestarle, ma facendolo dall’inizio”.

“In Italia c’è ancora tantissima strada da fare. Contate le donne che in questo Paese occupano ruoli manageriali. Contate le donne che non sono all’ombra di qualcuno, o quelle che effettivamente hanno un ruolo di potere in politica. Contate le donne che sono in ruoli importanti a livello universitario. La mia è una critica sociale, non politica”.

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