Home » Michela Miti: “Io violentata da un produttore, ero solo una ragazzina…”
Televisione

Michela Miti: “Io violentata da un produttore, ero solo una ragazzina…”

Michela Miti violentata da un produttore, l’ex icona sexi degli ottanta racconta la terribile vicenda di quando un produttore abuso di lei

Michela Miti: “Io violentata da un produttore, ero solo una ragazzina…”. L’ ex icona sexy degli anni ottanta, racconta la terribile vicenda vissuta da ragazzina, quando un noto produttore oggi morto le strappò la camicetta per abusare di lei.

Ospite di Eleonora Daniele a “Storie Italiane”, l’ attrice parla delle violenze subite quando era poco più che sedicenne. Fatti che hanno inciso sulla sua carriera. L’ attrice ha tenuto segreto per lungo tempo: “All’epoca ero indifesa, ero solo una ragazzina, adesso avrei tanta voglia di affrontarlo, purtroppo prima non ci riuscivo, avevo paura. Non faccio il nome di questo produttore perché è morto”.

Pur avendo mantenuto il massimo riserbo intorno al nome del personaggio, la Miti non si è risparmiata nel fornire dettagli delle violenze subite e cominciate durante un provino per una parte in un film: “Pensavo di affrontare un normale incontro di lavoro, ma con una scusa il mio agente se ne andò, forse un accordo tra gentiluomini. Dopo un po’ mi accorsi che la porta era stata chiusa a chiave”.

E ancora: “Rimasi sola con lui e cominciò a vantarsi delle sue conquiste in un modo volgarissimo. Mi disse che era innamorato di me, e mi avrebbe dato tutto quello che volevo. Poi a un certo punto ero seduta e lui si è avvicinato a me. Aveva mani grandi, orribili, mi ha preso la faccia, mi ha strappato la camicetta, io avevo una coda di cavallo, mi ha baciata, io non volevo e ho cominciato a piangere. Lui sudava, faceva schifo. La cosa più brutta è stata quando ho detto: ‘Questa carezza l’avrei voluta da mio padre’, che non c’era mai stato. Lui impazzì, iniziò a dire una serie di sconcezze”.

Una storia terribile che ha segnato l’attrice che paragona l’ esperienza a un orribile film: “Volevo andarmene, mi diceva un sacco di brutture poi si è giocato l’ultima carta: ha detto che mi avrebbe dato una casa, ma gli dissi che volevo solo tornare a casa mia. Giorni dopo il mio agente mi disse che io non ero più desiderata”.

Seguici anche su Facebook. Clicca qui per diventare fan della nostra pagina ufficiale

Ultima ora:
“Mio compagno ha coronavirus”, chiama la polizia 16 volte per punire il fidanzato: nei guai 38enne

Buffon: “Battuta coronavirus? La rifarei. Lazio più temibile di Inter. Se Sarri resta vuol dire una cosa”

Loading...
Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com