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Giampaolo Morelli: “Come far innamorare una donna in 7 ore. E la tecnica delle 3 m…”

Giampaolo Morelli spiega come far innamorare una donna in 7 ore con il film tratto dal suo romanzo pubblicato da Piemme

Giampaolo Morelli: “Come far innamorare una donna in 7 ore. E la tecnica delle 3 m…”. Debutto in regia con “7 ore per farti innamorare”, film (in sala dal 26 marzo) tratto dal suo romanzo pubblicato da Piemme, dove l’ex Coliandro della tv è anche protagonista. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista rilasciata dallo scrittore napoletano ai microfoni di ‘Io Donna’.

Davvero bastano 7 ore per conquistare una donna? E sono consecutive – dalla sera alla mattina – o sono previste delle pause?
“È quello che sostengono i seduttori seriali: 7 ore anche a rate, che possono comprendere una cena, una passeggiata, un cinema”.

Ma come fa a conoscere questo genere di professionisti?
“Mi ci sono imbattuto per caso, on line. Ho scoperto una rete internazionale di persone che si scambiano tattiche, trucchi. Ne ho contattati alcuni, ho messo loro addosso dei microfoni nascosti e li ho filmati da lontano, mentre lavoravano. Volevo essere sicuro che nel libro, come poi nel film, non ci fosse niente di fasullo. Tra loro c’era anche una bella donna, un’inglese, che mi ha ispirato per il personaggio di Valeria”.

Secondo lei queste tecniche funzionano?
“Possono senz’altro aiutare nel primo approccio, soprattutto i più timidi. Anche perché, dobbiamo ammetterlo, dopo il #MeToo gli uomini sono diventati più ansiosi, insicuri. I trucchetti sdrammatizzano, sono un momento ludico, e questo nella seduzione è importante. Tutto ciò che permette di conoscere qualcuno, di superare l’impasse iniziale va bene, anche se non basta. Quello che conta di più è il lavoro su di sé. Come dice Valeria: createvi una vita interessante”.

Tornando ai fondamentali, qualche segreto da copiare?
“Intanto, mantenere le “3 m” della seduzione: magia, meraviglia, mistero. Importante creare un primo contatto fisico, una mano sulla spalla, un gioco con i pollici; può essere utile, anche per non passare da 0 a 100 – ovvero dalla cena al letto – in una sera. E poi, il test dello zerbino: cercare di capire se lui, o lei, è sempre lì in attesa, a disposizione, come appunto uno zerbino. Una donna non sa montare una libreria e chiede aiuto all’ex fidanzato? Se lui accetta, è bocciato”.

Giampaolo Morelli: “Come far innamorare una donna in 7 ore? Vi spiego”

Ci ha fatto un esempio al femminile: le regole della seduzione sono unisex?
“Non credo, il rituale del corteggiamento non è cambiato, con o senza #MeToo. L’uomo fa il primo passo e la donna se lo aspetta. Personalmente, se una donna mi approccia mi fa sentire in difficoltà. Ma certe strategie vanno bene per entrambi, come la “frecciatina acida”, tipo: “Hai del prezzemolo tra i denti”. L’altro va in crisi, abbassa le difese”.

[…] Va bene, ma poi? Una volta promossi ai test, che succede?
“Che ci si deve mettere in gioco, per superare il primo appuntamento e costruire una relazione. È facile andare dove ti porta il cuore. Più difficile è lavorare su di sé, rafforzare l’autostima, crederci. Devi dare alla vita la possibilità di venirti incontro, se cerchi una seconda possibilità. A quel punto, le regole non servono più. Non ci sono tempi predeterminati, le sorprese non mancano. Come nel film”.

Sembra quasi che parli per esperienza personale.
“Anch’io ho avuto le mie batoste amorose, e se è vero che quando una storia finisce la responsabilità è di entrambi, chi viene mollato la vive come un lutto. Però può essere anche una rivoluzione. C’è sempre una nuova opportunità. Io ci credo”.

Gli uomini sanno piangere per amore?
“Certo, come le donne. Uguale”.

[…] Lei è napoletano, e c’è molta Napoli nel film. Perché?
“Volevo mostrarla come gli americani mostrano New York, ci sono i gangster e le storie d’amore. Da noi invece trionfa la narrazione alla Gomorra. Niente in contrario, per carità, sono un fan. Ma volevo raccontare anche la dimensione della borghesia, che viene taciuta. E l’amore, certo. Napoli è molto romantica, il set perfetto per un film di genere come il mio”.

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