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Spettacolo

Alessandro Haber: “Coronavirus? Sono chiuso in casa oppresso. Ho pianto quando ho visto quel prete…”

Alessandro Haber su coronavirus, l’attore molto provato dalla situazione rivela le sue ansie in una intervista a ‘Il Fatto quotidiano’

Alessandro Haber: “Coronavirus? Sono chiuso in casa oppresso. Ho pianto quando ho visto quel prete…”. L’attore molto provato dalla situazione rivela le sue ansie in una intervista a ‘Il Fatto quotidiano’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Film, libri, musica, inutile domandarlo ad Alessandro Haber.
“Non ho la testa, penso solo al coronavirus. Magari ci provo, ma dopo pochi minuti mi arrendo, voglio accendere la tv e sapere”.

Tutto il giorno.
“Non sono preoccupato per me, la mia vita l’ ho fatta, sono del 1947; penso alle generazioni successive, a mia figlia (resta zitto)”.

Sta bene?
“È impensabile: uno poteva prevedere una guerra, una bomba, un’ alluvione, non l’ azzeramento per colpa di un virus”.

Quindi…
“Noi artisti viviamo sospesi, navighiamo su un’ altra realtà, siamo parte di un circo, dove basta indossare una maschera per mutare prospettiva e fuggire”.

Adesso, no.
“E non sto pensando al lavoro e per me era un’ ossessione: sto in casa oppresso da questa clausura”.

Alessandro Haber: “Coronavirus? Per me è un’ossessione”

E…
“Sto ripercorrendo la mia vita, la mia storia, penso a mia madre, a Israele, l’ infanzia; mi sono tornate in mente persone che non mettevo più a fuoco, situazioni in teoria secondarie, ma che evidentemente dentro di me hanno scavato”.

Si commuove?
“Molto, e piango quando in tv sento storie come quella del prete che si è lasciato morire per i fedeli, e mi domando se anche io sarei in grado”.

Risposta?
“Per mia figlia”.

È solo in casa?
“Sì, sono separato, e la piccola sta con la madre, e la stessa madre oramai la considero la mia seconda figlia”.

Si cucina?
“Io? Non sono capace, sopravvivo con scatolette, sughi già pronti, tonno, mozzarella; l’ altro giorno mi hanno portato una lasagna, ci sono andato avanti tre giorni”.

La sua ex, Giuliana De Sio, ha avuto il coronavirus…
“L’ho sentita, è molto provata, per lei è stato un incubo feroce; se mi intubano non sono in grado di sopportarlo, e poi mi escono le lacrime per queste persone che se ne vanno senza un addio, nessun contatto, un gesto d’ amore”.

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