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Carla Bruni: “Sarkozy? Ho esitato, poi l’ho sposato per un aspetto”

Carla Bruni su Sarkozy, il matrimonio, il disco, l’intervista a ‘Il Corriere della Sera’

Carla Bruni: “Sarkozy? Ho esitato, poi l’ho sposato per un aspetto”. La moglie dell’ex presidente francese si prepara a lanciare il suo primo disco e ne parla in una intervista rilasciata ai microfoni de ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

Una canzone è dedicata a suo marito, l’ex presidente Nicolas Sarkozy: «Le garçon triste», scritta con Julien Clerc. «Canto un ragazzo triste, che si dà un sacco di arie, per non annegare / Come tutti i ragazzi tristi ama giocare al capo, al re del quartiere».
«Mi piacciono i contrasti, i testi malinconici su musiche allegre e mi piace anche questo miscuglio di energia e pudore del mio uomo. Mio marito è pieno di voglia di fare ma io credo davvero che ci sia qualcosa di strano in tutta questa energia. Nostra figlia Giulia, che ha 8 anni, è uguale. Io flirto con la tristezza, ci gioco, invece in lui è qualcosa di più profondo».

Ma Nicolas Sarkozy è noto per essere un combattente.
«Certo, è un uomo di potere che ama la conquista. Ma sento che c’è dietro qualcosa, come un vaso di Pandora che è meglio non aprire. Mi attrae il suo pudore, il suo non mettersi mai nella posizione di chi cerca compassione. L’ho visto triste quando è mancata sua madre, altrimenti nasconde una fragilità e una sensibilità che pure esistono. Lo trovo commovente. Ed è questo quel che mi ha convinta a sposarlo».

Carla Bruni: “Sarkozy? Quando mi ha chiesto di sposarlo ho esitato”

Aveva dubbi?
«Quando mi ha chiesto di sposarlo ho esitato un po’, anche se ero innamorata pazza. Perché pensavo “questo qua comunque è un presidente, magari è uno completamente perverso”. Per arrivare a quella posizione, pazzesca perché attira violenza e brutalità, bisogna avere un tale gusto per il potere… Mi chiedevo “ma cosa gli piace in tutto questo”, e poi ho visto i suoi figli. Un uomo buono, ho capito che dovevo sposarlo in fretta».

Durante lo showcase suo marito era seduto, con vostra figlia, in fondo alla sala. Non riusciva a stare fermo, si dimenava, sia pure con discrezione, sulla sedia, teneva il ritmo.
«È proprio carino. Gli piacciono le mie canzoni, oppure è semplicemente molto gentile, ma non credo, perché ormai sono 13 anni che viene a tutti i miei concerti».

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