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Spettacolo

Laura Pausini: “Sophia Loren? Un aspetto mi ha colpito. Il Governo ci ha ignorato”

Laura Pausini su Sophia Loren e non solo, l’intervista a ‘Tv Sorrisi e canzoni’

Laura Pausini: “Sophia Loren? Un aspetto mi ha colpito. Il Governo ci ha ignorato”. La cantante romagnola parla anche del suo brano inedito del film presto su Netflix ai microfoni di ‘Tv Sorrisi e canzoni’.

Dopo la vittoria ai Latin Grammy del 2018, Laura Pausini si “candida” agli Oscar 2021 per la Migliore canzone originale con “Io sì (Seen)”, brano inedito uscito venerdì 23 ottobre in tutto il mondo. Scritto dalla leggendaria Diane Warren, il brano fa da tema a “La vita davanti a sé” che segna il ritorno sul set di Sophia Loren, diretta dal figlio Edoardo Ponti: il film sarà disponibile dal 13 novembre su Netflix.

«Agli Oscar non voglio pensare, per carattere ho bisogno di sapere che non vinco: se mi gaso mi viene il “crollone” […] Ho detto di sì a questo progetto perché mi riconosco al cento per cento nel contenuto del film. Avevo bisogno di soddisfare la mia curiosità e, soprattutto, di emozionarmi. Il film affronta i temi della diversità e del pregiudizio attraverso gli occhi di un ragazzino ospitato da un’anziana ex prostituta ebrea, interpretata dalla Loren», spiega la Pausini ai microfoni di ‘Tv Sorrisi e canzoni’.

Laura Pausini: “Sophia Loren? Un aspetto mi ha colpito”

A proposito di Sophia Loren, protagonista anche del videoclip. «Oltre a essere un’icona mondiale, rappresenta la donna italiana per eccellenza. Ci siamo conosciute tempo fa in un periodo in cui non riuscivo a rimanere incinta, Sophia non è logorroica come me ma le sue poche parole sono state in grado di avvolgermi, è molto materna».

Il testo italiano di “Io sì” è stato scritto dalla stessa Pausini con Niccolò Agliardi, ma il brano è stato registrato anche in spagnolo, portoghese, francese e inglese: tutte le versioni sono già disponibili in digitale e in streaming.

«Con il lockdown mi sentivo un po’ persa. Grazie a questo progetto ho capito come usare in modo nuovo le corde vocali. Viviamo nell’incertezza e il nostro appello al governo non ha avuto risposta. Sono 570 mila le maestranze italiane, non possiamo farcene carico noi 50 cantanti».

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