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Michelle Hunziker e Gerry Scotti a Striscia: “Un anno fa si parlava di lockdown, una cosa non è cambiata”

Michelle Hunziker e Gerry Scotti a Striscia la notizia: l’intervista doppia a ‘TV Sorrisi e Canzoni’

Michelle Hunziker e Gerry Scotti a Striscia: “Un anno fa si parlava di lockdown, una cosa non è cambiata”. Si ricompone la coppia che condurrà il tg satirico per i prossimi tre mesi. Di seguito alcuni passaggi dell’intervista doppia rilasciata a ‘TV Sorrisi e Canzoni’.

Sesta edizione insieme. Il numero 6 vi piace?
Michelle: «Sì, ma con Gerry siamo abituati a fare così tante cose insieme che i numeri sono parecchi. Con “Paperissima” siamo arrivati a cinque edizioni. Io sono 16 anni che faccio “Striscia”, eppure sembra la prima volta, l’entusiasmo è lo stesso».

Gerry: «Io preferisco il 7 che è il giorno della mia nascita (agosto 1956, ndr), è un numero che ritengo fortunato. Il 6 mi piace perché è quello che precede il 7, quindi magari questa edizione prelude a quella del prossimo anno».

Michelle, dall’alto delle tue 1.137 puntate a “Striscia” cosa vedi?
Michelle: «Ripenso che sono arrivata a Mediaset 24 anni fa e mi sembra ieri, è una sensazione stranissima. Aurora era nata a dicembre e a marzo registravo le puntate di “Paperissima”: mi ero buttata, anche se sentivo il peso e la responsabilità, pensavo di non avere proprietà di linguaggio, di non parlare bene l’italiano. Ricordo come un flash la prima volta che andai a Cologno Monzese con lo zainetto sulle spalle, arrivai al cancello e avevo il cuore in gola».

Gerry, delle tue oltre 300 puntate cosa ricordi?
Gerry: «Le mie sono 300 puntate, ma sono “spalmate” nell’arco di 25 anni. Ho fatto in tempo ad andare in onda dai sotterranei degli studi di Milano 2 con Franco Oppini e Gene Gnocchi; ho fatto una puntata mitica con Mike Bongiorno; una volta che Enzo Iacchetti era impegnato in teatro, Antonio Ricci mi chiamò il mattino e il pomeriggio ero già lì con Ezio Greggio; quando Michelle aveva le doglie invece di correre all’ospedale sono corso a “Striscia”. Insomma, sono stato utilizzato un po’ come un pompiere».

Ora vi aspettano tre mesi di lavoro gomito a gomito, definizione mai così azzeccata.
Michelle: «Non possiamo neanche toccarci, è una cosa che abbiamo dovuto imparare in questi mesi. Per me questa distanza è stranissima, io sono molto fisica e Gerry me lo sono sempre coccolato e abbracciato».

Gerry: «Magari gomito a gomito! In questi giorni di conduzione con Francesca Manzini ho visto che gli spazi sono stati ulteriormente allargati rispetto all’anno scorso, siamo a due metri di distanza; per il tipo di rapporto che abbiamo io e Michelle sarà una novità non poterci abbracciare e fare scherzi».

L’anno scorso siete arrivati a “Striscia” il 9 marzo. Il giorno in cui è iniziato il lockdown.
Michelle: «Ringraziavamo il cielo tutti i giorni di poter vivere quei giorni insieme, era un momento di svago per la nostra mente, essendo come tutti preoccupati per quello che stava accadendo, ed eravamo felici di poter alleggerire il fardello degli italiani».

Gerry: «Speravo che quest’anno sarebbe stato diverso. Invece siamo esattamente dove eravamo 12 mesi fa. L’anno scorso abbiamo vissuto tutte le paure, il terrore di non sapere cosa avevamo davanti e cosa ci aspettava: andiamo in onda, non andiamo in onda… Parlammo con Ricci, con Pier Silvio Berlusconi, con il medico, con tutti e “Striscia” fu catalogata come servizio necessario per fare compagnia alla gente».

[…] Un’emozione inaspettata in questi mesi?
Michelle: «Un giorno, quando eravamo ancora in zona gialla, sono andata con le mie figlie a mangiare la pizza in un posto con i tavoli all’aperto. Vedevo la gente in giro felice e mi sono venute le lacrime agli occhi. Celeste mi ha detto: “Mamma, vorrei che fosse sempre così!”».

Gerry: «Vivo a Milano da quando avevo un anno, ma sulle guglie del Duomo ci ero salito solo con la gita scolastica della terza media. Un mese fa in una bellissima mattinata quasi di primavera con il cielo azzurro sono andato a visitare il Duomo, lassù in alto lo sguardo arrivava fino alle montagne, e vedere questa città sopita, e poi quelle statue, quelle guglie che chissà quante ne hanno viste, mi ha fatto pensare: “Siamo sempre ripartiti e andati avanti, lo faremo anche ora”».

Ora, quando vi svegliate la mattina qual è la prima cosa che fate?
Michelle: «Mi alzo alle 6 e mi preparo. Dopo un po’ sveglio le bimbe, facciamo colazione e le porto a correre nel parco: per un’oretta facciamo sport, ginnastica, le incito e le faccio scaricare. Poi torniamo a casa e si collegano con la scuola. Sono felicissime».

Gerry: «La mia vita è sempre uguale, mi alzo molto prima degli altri, guardo i tg, aspetto la consegna del quotidiano e un giorno sì e un giorno no ho la ginnastica. Le mie abitudini non sono cambiate: non facevo grandi cose neanche prima quando ero libero. Da qualche mese la mattina scrivo a mio figlio di mandarmi una foto della piccola Virginia, la mia nipotina».

E l’ultima cosa prima di dormire?
Michelle: «Mi faccio un mezzo bicchiere di vino rosso. Per me è una coccola, piuttosto rinuncio ai dolci».

Gerry: «Ho anticipato l’orario del “crollo”, faccio fatica ad andare oltre le 11 di sera e mi spiace che la tv sia tutta sfasata: dovrebbero smetterla di mandare in onda i programmi più interessanti a orari proibitivi, della seconda serata non riesco neanche a vedere l’inizio!».

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