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Spettacolo

Max Tortora si racconta: “Ho un fratello cantante e una nipote youtuber. Offesi per imitazione Sordi? Dico la mia”

Max Tortora si racconta: “Ho un fratello cantante e una nipote youtuber. Offesi per imitazione Sordi? Dico la mia”. Max Tortora si racconta, l’attore romano ripercorre le tappe più significative della sua vita privata e professionale in una intervista a ‘Il Corriere della Sera’. Ve ne proponiamo alcuni passaggi.

In una scena di Vita da Carlo, la bella serie autobiografica di Verdone, la scambiano per Christian De Sica.
«Lì facciamo noi stessi. Carlo voleva che ci connotassimo attraverso un tormentone. In effetti mi scambiavano per De Sica, e ne ero lusingato. Una volta mi capitò di firmare l’autografo col suo nome. Quando lo riferii a Christian, commentò che abbiamo entrambi l’occhio a vongola. Io non ho problemi di immagine se non mi riconoscono. Carlo mi aveva chiamato prima, in Si vive una volta sola, il film rinviato non so quante volte a causa del Covid. Anche lì traspare il calore della nostra amicizia».

[…] Come ha cominciato?
«In una discoteca di Roma, dove interruppero la musica per farmi fare l’imitazione di Corrado. Inavvertitamente, ebbi un applauso. Lo considero il mio primo spettacolo. Avevo 18 anni».

Max Tortora si racconta: “Ho un fratello cantante e una nipote youtuber”

Era quello che voleva fare da piccolo?
«Sì, anche se poi ho studiato Architettura. Da piccolo mi dicevo: perché sei seduto sul divano e non sei lì dentro, in tv? Vengo da una famiglia di artisti. Papà faceva il direttore d’albergo ed era di una simpatia unica, se n’è andato troppo presto, per fortuna ha fatto in tempo a vedermi a teatro; papà imitava tutti i colleghi di lavoro, affibbiava soprannomi a chiunque gli capitasse a tiro. Mio fratello è un cantante meraviglioso, ha 57 anni e lo vedrei bene a The Voice Senior, ha l’orecchio assoluto, non deve cercare la nota, cosa che gli invidio molto. Mia sorella canta bene e sua figlia, mia nipote, Manuela Lanobile, si sta facendo un nome, si vede anche su YouTube».

Lei suona il pianoforte.
«L’ho accanto a me, in casa. È come una bella donna, se non gli dai retta non ti si fila più, se lo molli ti molla, ti dice: cosa pensi, che dopo tre mesi ti risiedi qui e mi suoni come se niente fosse?».

[…] Com’è stata la sua prima adolescenza?
«La domenica andavamo a pranzo ai Castelli romani, che era un lusso, a tavola eravamo in tanti, c’era anche zia Giannina. Eravamo felici e non lo sapevamo. Papà ci aspettava sotto casa con le porte aperte della sua Fiat, di cui era orgoglioso. All’andata ascoltavamo Gran Varietà, al ritorno le partite: la radio era assoluta protagonista. Io la radio l’ho fatta, una scuola fantastica, formativa».

Di lì a poco sarebbero nate le sue famose imitazioni.
«Non ne ho fatte tante, non mi sono mai sentito un imitatore, avevo cominciato a farle per allietare i compagni di viaggio nelle tournée teatrali. Si vede che hanno lasciato il segno. Luciano Rispoli, Celentano quando parlava in un romanesco un po’ improbabile si trasformò in un tormentone. Poi Alberto Sordi maturo».

Max Tortora si racconta: “Offesi per imitazione Sordi? Dico la mia”

Qualcuno si arrabbiò?
«Ci fu chi si offese perché il mio Albertone con la coperta era un segno di senilità. In realtà era una citazione di un suo film famoso, Io so che tu sai che io so. Mi disse: sei bravo ma è meglio che smetti. Di lui, divenni assistente operatore in Assolto per non aver commesso il fatto. Sul set eravamo a stretto contatto, dava i buffetti a tutti, all’epoca non c’erano le riprese digitali, il girato si rivedeva in una specie di videoregistratore».

[…] Lei è stato ospite fisso al programma su Rai2 con Sergio Rubini, Giovanni Veronesi e Alessandro Haber: perché andò così male?
«Forse era la collocazione oraria sbagliata. Però ci siamo divertiti un sacco. Loro non avevano idea di cosa avrei detto».

[…] Va per i 60 anni.
«Ho avuto più di quello che pensavo, rivendico la normalità che è una bella conquista. E continuo ad andare in giro in scooter, il traffico a Roma non so cosa sia. Ma ultimamente, per gli acciacchi dell’età, ho ceduto e ho comprato anche un’automobile. È cambiata la pianificazione della vita, i progetti sono a corta scadenza. Se un amico mi chiede ci vediamo venerdì, gli rispondo sentiamoci venerdì. Navigo a vista, colgo il momento. Se non mi chiamano per un progetto, non vado più nel panico» (foto Instagram Max Tortora).

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