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Ora legale 2022: lancette avanti e un’ora di sonno in meno. La data

Ora legale 2022: lancette avanti e un’ora di sonno in meno. La data. Con una guerra che ci tiene con il fiato sospeso, sta passando un po’ inosservato l’arrivo della Primavera che, come sempre, porta con sé anche l’ora legale. Alle 2 della notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo, infatti, le lancette dell’ orologio andranno spostate avanti di un’ ora. Quasi tutti i telefonini e i dispositivi elettronici hanno ormai già il cambio d’ ora automatico attivato, quindi avremo ben poco da spostare manualmente, ma sempre meglio controllare.

Si dormirà dunque un’ ora in meno, ma si avrà più luce la sera. E questo consentirà un importante risparmio energetico. L’ora solare, invece, tornerà domenica 30 ottobre. Forse. Come è ormai noto, da qualche anno a Strasburgo è stato deciso di eliminare l’ora legale e solare. Il 2019 doveva essere l’ultimo anno per i cambi stagionali dell’ora che dovevano essere completamente eliminati. Di conseguenza, quello in corso potrebbe essere l’ultima volta in cui sposteremo le lancette dell’orologio.

Questo perché dal 2021 ogni Paese dovrà decidere se adottare per tutto l’anno l’ora legale oppure quella solare. Una scelta di campo. Senza tutti quei piccoli cambi di fuso che, secondo alcuni, rappresentano una fonte di stress per l’equilibrio psico fisico di tutti noi. Almeno per il momento, però, l’Italia si è rifiutata di scegliere. Del resto con una pandemia che ancora non è sconfitta e una guerra in corso, i problemi da risolvere sono altri.

Ora legale 2022: le origini

In Italia l’ora legale è stata reintrodotta nel 1966, con l’obiettivo di risparmiare a livello energetico sull’illuminazione elettrica. Inizialmente era una scelta legata ad una misura d’emergenza di guerra. Grazie a questa riorganizzazione oraria è possibile, infatti, statistiche alla mano, risparmiare luce elettrica in favore di luce solare per molti mesi.

Secondo le statistiche, in Italia sono stati risparmiati ben 900 milioni di euro in 6 anni, per un risparmio quantificabile in circa 6 miliardi di Kilowatt/h. Anche se bisogna sottolineare che si ha un maggiore consumo di carburante consumato, aumentando le ore di tempo libero diurno. Secondo alcune ricerche, infatti, si circola di più con l’auto dopo l’orario di lavoro, prima della cena.

Un altro aspetto di non poco conto è l’impatto che ha sul nostro organismo il cambio d’ora, soprattutto nei primi giorni. A partire dai disturbi dovuti all’alterazione del ciclo sonno-veglia. Un effetto molto simile al cosiddetto jet lag, ovvero il fenomeno che si riscontra viaggiando in aereo tra paesi separati da diversi fusi orari. L’organismo potrebbe reagire così con insonnia, stanchezza e irritabilità.

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